Bea Sanjust – Larosa
Si chiama “Larosa“ ed è il disco d’esordio di un’interessantissima cantautrice nostrana (a dispetto del nome), Bea Sanjust – che però esordiente non lo è affatto.
“Larosa” infatti è il risultato di un lungo percorso artistico – creativo durato ben otto anni, che nel marzo 2016 sfocia in questo bel lavoro di undici tracce in inglese e che si presenta alquanto suggestivo e ben ponderato.
L’album si propone giusto come un patchwork egregiamente studiato e ben riuscito, una summa magistrale e matura delle influenze che fin dagli albori della sua vita artistica la Sanjust ha incanalato, di matrice squisitamente folk-british ma con piacevoli exploit di sonorità più sporche e rock proprio laddove necessario, realizzando quindi un lavoro eterogeneo ma ben fermo sul piedistallo di una piena consapevolezza identitaria.
Atmosfere oniriche e sognanti pervadono questo disco cantato da una voce notevole, eterea ed intonatissima, e lungo tutti gli undici pezzi presenti l’ascoltatore è come trasportato da una magia sapiente, che sa guidarlo con cognizione nei meandri di sonorità sperimentali ma mai azzardate o fuori luogo. I testi sono scritti in un inglese originale, supportati da melodie trascinanti e sognanti.
Nel disco, prodotto da Marco Fabi, Simone De Filippis e dalla stessa Bea Sanjust, sono presenti anche Fabio Rondanini dei Calibro 35, Milo Scaglioni, Angelo Maria Santisi.
Un disco originale e di classe, con particolare risalto per i brani ‘Two sisters‘, ‘Piano‘, ‘The eye‘.