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Luciano Ligabue, l’importanza della memoria collettiva

Il 9 ottobre è partito il nuovo tour di Luciano Ligabue.
Considerato uno dei musicisti e cantautori più iconici di casa nostra, la sua musica tocca il cuore di molte persone e negli anni ha venduto oltre un milione di dischi regalando grandi successi sin dagli esordi.
Basta ricordare il debutto musicale negli anni ’90, quando ha pubblicato il primo album: “Ligabue” è stato accolto con entusiasmo dal pubblico ma anche dalla critica grazie ad uno stile musicale unico combinato a testi crudi e sinceri che hanno catturato l’attenzione di una generazione intera.
Brani come ‘Bar Mario‘ e ‘Certe Notti‘ sono diventati degli inni che hanno riconosciuto Luciano Ligabue come uno dei principali artisti della scena musicale italiana.

Dopo i live estivi negli stadi, la stagione dal vivo riparte dunque dall’Arena di Verona.
Due ore di concerto per il rocker di Correggio che con il suo nuovo album, “Dedicato a noi”, ha regalato due ore di live ininterrotto nel quale hanno brillato accanto ai cavalli di battaglia della sua carriera anche i brani dell’ultimo disco.
Prima di tutto questo, però, un momento di initmità e memoria collettiva.
Il 9 ottobre è una data impressa tra le più nere della storia italiana del dopo guerra, legata al disastro del Vajont.
Una tragedia evitabile ed annunciata, una tragedia dettata dall’atteggiamento dell’uomo e che è costata la vita a 1.917 persone, tra cui 487 bambini e adolescenti.

«Una delle cose peggiori dei tempi che stiamo vivendo, e ce ne sono ahimè tante di brutte, è il fatto che la velocità faccia in modo che abbiamo bisogno costantemente di qualcosa di forte: impulsi forti, notizie forti. E tutto questo sta accorciando la nostra memoria perché non abbiamo così tanto spazio per ricordare tutto, ma non ce lo possiamo permettere.
Sessant’anni fa un monte è franato all’interno di un bacino e 270 milioni di metri cubi di roccia sono finiti in quel bacino creando un’onda che era alta, si dice, fra i 170 e i 250 metri: non ci possiamo permettere di dimenticare.
Per questo che vi chiedo una cosa che non si fa mai nei concerti, ma lo chiedo per favore: dedichiamo un minuto di raccoglimento per loro.
Che non è dedicato solo a loro ma è dedicato anche alla nostra memoria nel momento in cui lo facciamo».

– Luciano Ligabue

L’Arena risponde con un silenzio pesante ma empatico, commovente.
Perché lui, Luciano, ha questo potere: è in grado di parlare al cuore delle persone.
Una delle caratteristiche distintive della sua musica è la sua autenticità.
I suoi testi parlano di esperienze di vita reali, sentimenti profondi e questioni sociali.
Ligabue canta di amore, perdita, speranza e sfide quotidiane, toccando corde emotive con cui molte persone possono identificarsi.
La sua musica è un riflesso sincero delle sue esperienze personali, rendendo ogni canzone un viaggio emozionante nell’animo umano.

 

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