Vinicio Capossela, tra arte e musica
Roma, 08 dicembre 2019
Sontuoso, nonostante sia davvero difficile trovare degli aggettivi per definire la musica.
Nella cornice balenottera dell’Auditorium di Renzo Piano, Vinicio Capossela si trova a suo agio ma il feeling con Roma viene da lontano, dai primi concerti al Palladium, passando per la prima Notte Bianca della città con il suo concerto all’alba al Pincio.
Altri tempi.
La sua evoluzione creativa e artistica non ha praticamente mai conosciuto discese in questi anni.
L’ultimo album è di una bellezza struggente che nella performance live sembra persino arricchirsi: l’iniziale ‘Uro‘, il ‘Testamento del Porco‘ e ‘La peste‘ sono delle gemme di letteratura applicata alla musica, tutte presentate da quel fluire monologo e colto che sfiora quasi il grammelot teatrale.
Capossela sfiora e marca i nostri giorni, accostando un disincantato mondo contadino e animale con i bui tempi che stiamo vivendo.
La sua è quasi una forma ostinata di Resistenza culturale che incita e rinfocola.
Come l’interpretazione dei suoi classici, come ‘Maraja‘, ‘La Ballata del Carcere di Reading‘, ‘Suona Rosamunda‘ e ‘L’uomo vivo‘: canzoni senza tempo.
Le sue maschere danno il volto catartico delle nostre angosce perché come dice lo stesso Capossela «lo spavento ha qualcosa di pedagogico».
Così si giunge al bis, dove accompagnato da una birra accarezza il finale con le performance de ‘Il Paradiso dei Calzini‘, ‘Ovunque Proteggi‘ e ‘La Lumaca‘, anticipate dal fuoco senza tempo de ‘Il Ballo di San Vito‘.
Capossela è un’artista complesso fatto come un prisma ultradimensionale: ricorda un pò la poetica pasoliniana in certi tratti.
L’unico rammarico è l’incapacità che abbiamo come Paese di spiegare al mondo l’importanza di avere uomini d’arte di questa capacità, e soprattutto esportarne il pensiero.
Eh sì, perché qui non si tratta solo di musica e parole, ma di una forma filosofica e artistica altissima in grado di violare e abbellire ciò che è buio e marcio in ognuno di noi.
E di questo va solo ringraziato con un attento ascolto.