Ville Valo, HIM finalmente “himself”
La lunga attesa per Ville Valo finalmente è terminata
L’ex frontman degli HIM è tornato live portando a Milano una tappa del tour europeo
A 5 anni dalla sua ultima apparizione live, avvenuta con il tour di addio della sua band, l’ex frontman degli HIM torna a Milano.
Altissima è l’attesa per i tanti fans accorsi per l’occasione, anche per vedere se Ville Valo, libero dal suo passato, sarà protagonista di una prestazione in grado di soddisfare le aspettative del pubblico, rimasto scottato dalla sua ultima apatica discesa in Italia.
Alle 21 precise il suo heartagram fa la sua comparsa ed inizia a pulsare sul fondo della sala: tanto basta al pubblico per cadere in adorazione, letteralmente già conquistato dal cantante di Helsinki.
Ville Valo si presenta magrissimo e con un cappello che orna i suoi profondi occhi blu: è decisamente una figura eterea che calca il palco.
Ottima la scelta della setlist, che vede l’alternarsi delle canzoni del suo ben riuscito album nuovo, “Neon Noir”, ai brani storici degli Him.
Questa opzione mette definitivamente in luce le sue doti canore, mostrando soprattutto un eccellente controllo della voce.
Dettaglio non trascurabile, Ville Valo in questa serata è egregiamente supportato da una band che non perde un colpo e lo assiste, dandogli sicurezza su cui poter contare.
Il love metal di Valo affonda dolce nel cuore degli spettatori che intonano a pieni polmoni tutte le canzoni.
Cantano con passione anche se si scaldano maggiormente, naturalmente, con i pezzi vecchi – non a caso, appena si accennano le note di ‘The Funeral of Hearts‘ le urla si intensificano.
In ‘Join Me in Death‘, tenebroso inno al suicidio, i cori del pubblico si fondono alla voce di Valo, interprete di un canto d’amore e morte con la sua particolare tonalità, calda e molto versatile.
Stasera è profondamente evidente il cambiamento di Valo, che nella sua ultima volta in quel lontano 2017 apparve apatico e stanco.
Qui lo si vede interagire, parlare e presentare la band, a sprazzi si apre in un sorriso ampio, cosa che personalmente credevo non fosse geneticamente possibile per un finlandese.
In definitiva, quello di Ville Valo è stato un ottimo concerto di un’ora e mezza piena, senza soste e che ha colpito diretto al cuore dei fans.
In apertura, da segnalare una meravigliosa scoperta nelle islandesi Kaelan Mikla, trio nato nella poesia che si manifesta in musica.
È veramente difficile riuscire ad essere non solo credibili ma anche solide e coinvolgenti con una formazione di solo basso, tastiera e voce.
Un’ottima band, sfrontata, coraggiosa e potente, sia nei suoni che nei testi evocativi e mistici.
Non per niente, oltre ad una decennale carriera la band annovera tra i suoi fans Robert Smith dei Cure.