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Verdena - acieloaperto

Verdena live a Cesena – acieloaperto

Sui Verdena si è scritto di tutto e di più. Vent’anni di carriera, 7 album pubblicati, un numero infinito di concerti e la corona di band regina dell’underground italiano.

Sarebbe del tutto inutile limitarmi a raccontare l’ennesima esibizione di un gruppo che ormai regge il palco con una naturalezza disarmante. Sembra quasi vederli provare, solo che non sono nel “pollaio” ma su un palco con luci colorate e fumo. L’interno della Rocca Malatestiana è magnifico, un posto ideale per l’organizzazione di eventi di questo tipo, crea un ambiente intimo e suggestivo. Acieloaperto si conferma una piacevole realtà che promuove anche la musica locale.

Sul second stage infatti si esibiscono prima gli Sweet as shit e poi Le visioni di Cody, entrambi di casa a Cesena, entrambi bravissimi ma per certi versi ancora acerbi. I primi sorretti da un’importante sezione ritmica e caratterizzati da uno spirito freak che la fa da padrone negli arrangiamenti, i secondi più fedeli alla scuola alternativa italiana degli ultimi anni (in quota i Majakovich degli ultimi due dischi). L’accento romagnolo si sente anche nella musica, non solo nella parlata.

Finito lo show dall’altra parte della rocca i Verdena già iniziano a lanciare segnali. La sensazione è che la scaletta sia praticamente identica a quella delle ultimissime sortite in giro per lo stivale, ed infatti è così: un concentrato di Endkadenz dove non c’è spazio per il passato. La scelta, ad essere sinceri, delude un  po’. Non che la loro ultima (doppia) fatica sia brutta, per carità. Poco eterogenea sicuramente sì. Ciò si traduce in una parte centrale del concerto un po’ piatta, dove qualche cavallo di battaglia avrebbe sicuramente potuto e dovuto trovare un posticino. Per il resto, Derek è il solito delirio (il rullante di Luca credo sia uno dei più belli che io abbia mai sentito), Troppe scuse e Sci desertico una dietro l’altra sembrano quasi l’una il prosieguo dell’altra, Colle immane non benissimo dal vivo e Diluvio (sul palco anche Jacopo Incani ospite speciale) miglior pezzo del lotto.

A proposito: la versione di Iosonouncane presente nello split (uscito la settimana scorsa) riesce a fare molto meglio dell’originale, e credo che se ne siano accorti anche loro.

Aggiungere altro, come già detto in apertura, sarebbe pleonastico e sinceramente non me la sento di porre troppo l’accento sulle decisioni di una band che ci ha regalato quasi 2 ore di spettacolo ininterrotto e senza neanche una sbavatura. La macchina Verdena è ben oliata e collaudata ormai da tempo, sembra inarrestabile per grazia creativa e rendimento assoluto. Vederli checkare per quasi tutto il pomeriggio è stato forse più bello del concerto stesso. Un’atmosfera informale, libera, come se stessi andando ad una serata tra amici. La solita limpidezza, il non nascondersi mai, vedere Alberto e Luca affacciati alla finestra della loro stanza privata per assistere all’apertura dei cancelli, è stato tutto questo a caratterizzare l’evento di acieloaperto di ieri. Oltre la musica, oltre qualsiasi tipo di recensione o di report. Oltre le parole.

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