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The Winstons

The Winstons, non c’è due senza tre

Il ritorno sul palco dei Winstons, con un nuovo album ed un nuovo tour

Un concerto esplosivo in cui i fratelli Winston ci fanno ascoltare il loro nuovo “Third” ed una manciata di classici

Milano, 22 novembre 2024

Parte da Milano il tour con cui i The Winstons intendono celebrare e presentare al proprio pubblico il nuovo album “Third”, rilasciato digitalmente poco più di un mese fa da Baobab Music. Come è facilmente intuibile dal titolo autoesplicativo, “Third” porta a quota tre la discografia di quello che in altri tempi avremmo definito ‘supergruppo’.

Per i non iniziati, i fratelli Winstons sono in tre. Quello alto si chiama Rob ed è l’alter-ego di Roberto Dell’Era degli Afterhours;quello con i capelli lunghi si fa chiamare Erno ma in realtà è il buon Enrico Gabrielli dei Calibro 35; mentre quello con i baffi, Linnon, altri non è che Lino Gitto, batterista d’eccezione, tastierista ed ottimo cantante. Praticamente, i Ramones della psichedelia, per una fratellanza che pur non essendo ‘di sangue’, sicuramente lo è per comunione di intenti ed approccio musicale, un approccio che nasce dal comune amore per il beat, la psichedelia ed il rock progressivo di radice canterburiana.

Muovendosi tra i primissimi Pink Floyd, i Soft Machine ed i Caravan, i The Winstons hanno costruito e sviluppato una proposta musicale che rappresenta un unicum, quanto meno per il territorio italiano. Con “Third” la band ha partorito quello che è probabilmente il suo album più accessibile ed immediato, potremmo dire meno ‘progressivo’ del solito e più orientato alla forma canzone. Da questo punto di vista, emblematica è la scelta di ‘Never Never Never’ come primo singolo, un brano estremamente accattivante che reca in sé tutte le potenzialità di un hit-single, se solo fosse adeguatamente promosso.

Piuttosto insolita la scelta della location per questa prima tappa del tour: ci troviamo infatti all’Apollo Milano, un Club abbastanza posh in piena zona Navigli, certamente più noto come cocktail bar e bistrot che per gli eventi rock. Inaspettatamente però dietro all’apparenza un po’ infighettata del locale troviamo una bella sala da concerti, con un palco piccolo ma ben strutturato ed un’amplificazione che nel corso della serata ci regalerà suoni decisamente molto buoni.

Mancano pochi minuti alle 22:00 quando i fratelli si palesano sul palco, pronti a rompere quasi due anni di silenzio live, acclamati da un’audience impaziente che per l’occasione ha quasi riempito la sala dell’Apollo. Si parte alla grandissima con ‘Break The Seal’, la splendida mini-suite che apre il nuovo disco, 12 minuti e rotti talmente ben articolati da rappresentare un po’ la summa di tutto quanto i Winstons ci han fatto sentire fino ad oggi. Compositivamente parlando, un vero gioiellino.

The Winstons
The Winstons

Sempre dal nuovo album arrivano anche la seguente ‘Winstonsland’ con le sue affascinanti aperture beatlesiane, e la cavalcata psycho-beat di ‘Check It Out’, un uptempo irresistibile dal ritornello assassino. Nel parlarci del nuovo disco tra un pezzo e l’altro, Dell’Era e Gabrielli ci ricordano l’importanza della pronuncia, perché «third vuol dire terzo, ma se lo pronunci male diventa turd ed il significato cambia radicalmente».

Proseguendo, “Third” viene momentaneamente accantonato per lasciare spazio al passato, con ‘Dyprotodon’ e ‘Viaggio Nel Suono A Tre Dimensioni’ dal primo, splendido album, mentre ‘A Man Happier Than You’ ci riporta alle atmosfere del secondo disco, “Smith”.

Nell’annunciare il pezzo seguente, Dell’Era e Gabrielli ricordano Mark Lanegan e i bei momenti passati con lui che adesso non c’è più: ‘A Song For Mark’ è un commovente ricordo dell’amico scomparso, ed un doveroso tributo ad un’artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo del rock. Si prosegue con ‘Vinegar Way’, altro pezzo imponente con i suoi quasi 12 minuti suadenti ed ipnotici in cui Gabrielli è assoluto protagonista, destreggiandosi tra tastiere e flauto sul tappeto ritmico steso da Dell’Era e da Gitto: fantastica.

Un altro brano nuovo, ‘Abie’, ed una sempre gradita ‘On a Dark Cloud’ chiudono il main-set, al termine del quale Dell’Era, dopo esserci sincerato che davvero avessimo voglia di ascoltare ancora qualche altro brano, molto pragmaticamente ci dice «evitiamo le scenette, noi adesso usciamo due minuti a farci una sigaretta poi torniamo qui e finiamo il concerto».

Al rientro, ci aspetta un ritorno al passato con ‘Sintagma’ e ‘She’s My Face’, prima dell’esplosivo gran finale con due classici come ‘Ghost Town’ e, soprattutto, ‘Nicotine Freak’ sui cui si chiude definitivamente questa prima uscita live dei Winstons, graziata da una prestazione intensa e priva di sbavature, con i tre fratelli davvero a fuoco e forti di un nuovo album dalle forti potenzialità, da cui risulta davvero difficile staccarsi.

E nonostante l’oggettiva difficoltà di riprodurne sul palco le parti più complesse, questi nuovi brani dal vivo acquistano ancora maggior spessore ed incisività, lasciando chi scrive davvero impaziente di rivederli nuovamente in azione.

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