Subsonica live a Bologna: un fantastico (e inaspettato) CroniDevasto
Premessa doverosa: la mia improvvisa passione per i Subsonica è nata recentemente.
Sì, nella loro discografia c’erano quelle 5-6 canzoni che non mi dispiacevano, ma parliamo comunque di materiale uscito un bel po’ di anni fa.
Forse per questo li ho sempre immaginati come un gruppo ormai (sor)passato, fumoso.
Anzi, usando un’affermazione abusata spesso negativamente, per me i Subsonica erano troppo commerciali.
Li ho ripresi casualmente nei miei ascolti pochi mesi fa, mentre stavo preparando una playlist per un dj set in un bar di Bologna e nella riproduzione automatica di Youtube è partito il brano ‘Aurora sogna‘: un fulmine di gioia e slancio.
Da lì a tutto “Microchip Emozionale” e a buona parte della loro discografia, il passo è stato breve e appena seppi della data all’Estragon del 16 gennaio non ho esitato a voler partecipare, seppure più per curiosità che per vero cuore verso il gruppo.
Quella del 16 è stata la seconda data a Bologna in due giorni nonché il secondo (ed ennesimo) sold out del “Una Nave in Una Foresta – Club” tour e a mente un pochino più fredda il concerto dei Subsonica si è rivelato per me forse il miglior live italiano che abbia mai visto: spettacolo scenico, resa impeccabile, pubblico meraviglioso.
Quest’ultimo, di tutti i tipi: dal sedicenne al quarantenne (e molto oltre) nostalgico, dalle coppiette ai grupponi in simbiosi.
In simbiosi, del resto, come i 1500 e passa di tutto l’Estragon.
Una cronistoria quella dei Subsonica resa sul palco, affrontando anno dopo anno, album dopo album, i loro cambiamenti interni e quelli del mondo loro circostante.
Significativo il passaggio da gruppo che ha radicato i propri fondamenti e ideali musicali nella tecnologia per distaccarsi dalla crudeltà e decadenza del mondo naturale, al successivo riavvicinarsi a quest’ultimo per affrontarlo ed esplorarlo meglio, processo che ha coinciso con l’uscita di “Terrestre” del 2005.
I pezzi sono un continuo crescendo di emozioni e mazzate pop/rock elettroniche: ‘Come se‘, ‘Aurora sogna‘, ‘Colpo di pistola‘, ‘Gente Tranquilla‘, ‘Abitudine‘, ‘Veleno‘…un turbine continuo di suoni ed eteree sensazioni, fino ad arrivare a ‘Lazzaro‘, ultimo loro successo del 2014.
Conclusione con l’ambo perfetto di ‘Tutti i miei sbagli’ con un Estragon volante e il calore detonante de ‘Il Cielo su Torino‘.
Come anticipato, il live dei Subsonica è stato spettacolare e, per me, inaspettatamente sorprendente; qualche pizzico di qualunquismo nella descrizione degli anni che li hanno segnati, ma si tratta di minuzie letteralmente sorvolabili dinanzi all’energia e alla passione dei cinque torinesi, che dopo 20 anni carriera danno fantastiche lezioni di palco.
Ne esco sorpreso e devastato, con le emozioni uguali alle palline di un flipper impazzito: un concerto veramente indelebile.
Dimostrazione che i paraorecchie annessi a quello degli occhi nella musica vanno eliminati, anche se è bello che questo accada spontaneamente.
Le foto a cura di Gianluca Conselvan si riferiscono al concerto di Roncade (TV) del 14/01/2016: per vedere il set completo clicca qui