SONIC PARK STUPINIGI 2024 | POOH
“AMICI X SEMPRE”: IL LIVE DEI POOH CHIUDE LA STAGIONE DEL SONIC PARK A STUPINIGI
Cornice storica di prestigio per celebrare la carriera della band
Nichelino (TO), 18/07/2024
Fa caldo in quel di Stupinigi e la bomba d’acqua che alle 8:00 del mattino si è abbattuta nell’area antistante la Palazzina di Caccia non aiuta di certo. Uno degli organizzatori racconta che per liberare l’area concerti è stato necessario intervenire con delle pompe. Il rischio che il concerto saltasse era molto alto, per fortuna cosi non è stato. I Pooh sono quindi saliti puntuali sul palco del Sonic Park dando vita ad uno show memorabile. Anzi, di più: uno show degno di essere visto, ascoltato e vissuto.
Due ore e mezza di musica tra laser, effetti speciali e brani iconici che hanno accompagnato intere generazioni e che per tutta la serata hanno regalato emozioni ad un pubblico accorso da tutta Italia. Un concerto dove emerge in modo chiaro (e spudorato) la voglia di questi cinque ragazzi ultra-settantenni (Roby Facchinetti ha compiuto 80 anni lo scorso 1° maggio) di non voler abbandonare il palco. Soprattutto, di non voler lasciare quel mondo che fin da giovanissimi ha disegnato e cambiato per sempre la loro vita. Ma andiamo con ordine.
La location della serata è la Palazzina di Caccia di Stupinigi nel comune di Nichelino, a due passi da Torino. È una delle residenze sabaude più affascinanti del Piemonte e da sei anni ospita il Sonic Park, kermesse musicale estiva. Il concerto dei Pooh chiude l’edizione del 2024 con l’ennesimo sold out. Nonostante i disagi dovuti alla pioggia, l’organizzazione è impeccabile. Zero code all’ingresso, redistribuzione dei posti a sedere e pavimentazione provvisoria laddove il terreno si mostra più disagevole. Non ultimo, acqua naturale e spruzzatina di anti-zanzare gratis per tutti.
Alle 21:15 inizia il concerto. La chitarra di Dodi Battaglia lancia ‘Amici per sempre’, canzone del 1997: oltre a dare il nome al tour, negli anni è diventata un vero manifesto per la band. È chiaro come Roby, Dodi, Red e Riccardo Fogli vogliano divertirsi e far divertire. A tratti sembrano un po’ come dei ragazzini al loro primo concerto: regalano sorrisi, sguardi e anche qualche posa ai fotografi.
Dopo il primo set di brani che abbraccia quattro decenni di attività, arrivano gli interventi di ciascun componente. Danno il benvenuto al pubblico e lo ringraziano per l’affetto ricevuto in tutti questi anni. Quello con i fan è un legame solido, ciò che ha consentito loro di fare «il mestiere che avremmo voluto fare da grandi». A parlare per primo è Facchinetti che nel 1966 insieme a Riccardo Fogli e Valerio Negrini diede vita al primo nucleo dei Pooh. Quel Valerio Negrini che iniziò come batterista per poi diventare, dal 1971, il paroliere del gruppo guadagnandosi l’appellativo di quinto Pooh. Più avanti anche Stefano D’Orazio che lo sostituì avrebbe dato un contributo importante nella stesura dei testi. A entrambi i poeti dei Pooh è dedicato il concerto.
«I nostri produttori ci hanno chiesto se volevamo esibirci in alcune delle location più belle d’Italia, come Piazza San Marco a Venezia e gli scavi archeologici di Pompei. Non potevano rifiutare»
Dodi Battaglia
Canzian lancia il secondo set di canzoni, un omaggio a “Dove Comincia il Sole”. L’album, datato 2010, segnò il ritorno della band alle sonorità rock e prog già sperimentate negli anni Settanta. E con candore, ammette che «è la musica che più ci piace suonare».
Con il terzo set invece ci si inoltra per la prima volta nelle grandi canzoni d’amore. Intense, parlano di rapporti complicati e di amicizia – come nel caso di ‘La Donna del mio Amico’, scritta da Stefano D’Orazio. Dopo un’apparizione iniziale, torna sul palco anche Riccardo Fogli, annunciato da Red Canzian che lo sostituì al basso nel 1973.
Il rapporto personale tra i Pooh e Riccardo Fogli è sempre rimasto vivo nonostante la scelta di abbandonare il gruppo in uno dei periodi più intensi e importanti della loro carriera. Nel 2016 rientrò nella band e questa sera, nel suo set di brani, trova posto anche ‘Storie di Tutti i Giorni’, brano con cui vinse il Festival di Sanremo del 1982. A Riccardo spetta anche l’onere di presentare i compagni di viaggio, introdotti da brevi aneddoti personali. E vengono così presentati anche Danilo Ballo alle tastiere e Phil Mer alla batteria, che ormai da diversi anni danno un supporto musicale importante alla band.
La serata scorre tra brani iconici e brani meno noti fino a quando il prog degli anni ’70 non entra in scena con prepotenza. A metà concerto vengono eseguite, una dietro l’altra, ‘L’Ultima Notte di Caccia’, ‘Viva’ e ‘Parsifal’. Quest’ultima è la title track dell’album del 1973 che cambiò per sempre la storia dei Pooh. Da lì nacque la formazione più conosciuta e longeva della loro carriera ma, soprattutto, con quel disco seppero mostrare la loro vera anima.
Arriva il momento più intimo della serata, quello dedicato ad un set acustico. Qui trovano posto brani iconici come ‘Notte a sorpresa’ e ‘Uomini Soli’ ma anche qualche brano di nicchia. Tra questi anche ‘Pierre’, una delle prime canzoni a trattare il tema dell’omosessualità quando l’argomento era ancora un tabù.
Il finale di serata è affidato ai brani più rappresentativi ed energici, con l’invito esplicito ad alzarsi e a cantare e ballare insieme. ‘Dammi solo un minuto’, ‘Tanta voglia di Lei’, ‘Piccola Ketty’, ‘Pensiero’: le loro hit, servite una dietro l’altra. Particolarmente intensa l’esecuzione di ‘Dimmi di Sì’ con la voce originale in sincro di Stefano D’Orazio. Al di là delle vicende della vita, il sentimento di amicizia e di rispetto che lega i Pooh da oltre 50 anni è sempre vivo e sarà così, davvero, per sempre. Il sipario si chiude con ‘Chi Fermerà la Musica’, scritto in memoria di John Lennon.
Le luci si spengono, il pubblico lentamente defluisce verso l’esterno. Dentro rimane la consapevolezza di aver assistito allo show della band più amata, criticata, chiacchierata ed invidiata del panorama musicale italiano. Una band che spaziando ha mantenuto sempre alta l’asticella della qualità musicale, indipendentemente dal genere scelto. Nei loro più di cinquant’anni di storia, i Pooh hanno fatto scelte coraggiose, rimanendo tuttavia al passo con i tempi. Questo ha permesso loro di guadagnare le attenzioni di un pubblico variegato. D’altronde, oltre 100 milioni di dischi venduti e i continui sold out parlano da soli.
Durante i ringraziamenti finali, Dodi Battaglia anticipa che stanno lavorando ad un evento importante ed unico che avverrà nel 2025. Il pensiero corre, sarà la vigilia dei loro sessant’anni di carriera. Sono sicuro torneranno a stupire il loro pubblico, ancora una volta. Magari per sempre.