Sherwood Festival 2024 | Idles
Sono fiamme di passione con un alto tasso di amore, quelle che bruciano nel parcheggio nord dello Stadio Euganeo di Padova ed il merito va agli attesissimi Idles.
In questa estate timida, con gli occhi puntati in modo costante sulle previsioni meteo, si parte in direzione Padova sotto una debole pioggia. Alcune gocce ci accompagnano fin dentro l’area interna dello Sherwood Festival, dove si nota subito un’ampia attenzione all’impatto ambientale. Ad incorniciare il tutto, un ricco mercatino hand-made, bar e tavole calde.
Il cielo non si rasserena ma smette un qualsiasi pianto sopra le nostre teste.
Non è la prima volta che gli Idles passano da Padova e questa volta arrivano con “Tangk” uscito a metà Febbraio di quest’anno ((e non solo). “Tangk” si discosta molto dai precedenti album, facendo arricciare il naso ai pipponi dell’iocelhopiulungo. Certo, diverso ma ciò che gli Idles esprimono dal vivo è potenza senza alcun freno a mano tirato.
Alle 22:00 precise eccoli salire sul palco e prendere posizione mentre Joe Talbot con passo frenetico cammina avanti e in dietro, come un atleta in procinto di accendere la miccia.
È ‘Idea 01’ ad aprire il concerto, con un guanto di velluto «These are the things you lost in the fire, the fire». Con ‘Colossus’ abbandono le prime file, auto risucchiandomi verso l’esterno per lasciare il pogo a chi ne ha competenza. ‘Gift Horse’ è quel brano con il basso viscerale di Adam Devonshire, la batteria di Jon Beavis in esplosione e le due chitarre di Mark Bowen e Lee Kiernan impazzite, che ti impediscono di rimanere immobile. Vorrei ributtarmi nella mischia ma l’anzianità me lo impedisce e gli Idles sono in un crescendo di fiamme.
Talbot dal ghigno sfacciato, sul palco è un concentrato di rabbia e passione, paura e amore. Urla, sgrana gli occhi scuri, è la sua anima a parlare. Inneggia la causa palestinese, urlando più volte «Viva la Palestina», ci fa sussurrare «fuck the king» prima del pogo esplosivo su ìI’m Scum’. Non mancano slogan contro le droghe e le depressioni.
Mark Bowen volteggia nel suo abito rosa shocking imbracciando la chitarra e, insieme a Lee Kiernan, non si tira indietro da un entusiasmante stage diving.
È stato un concerto tiratissimo, un’ora mezza di pura adrenalina e meraviglia. Gli Idles sono dei power fighi assoluti e se ancora non li avete visti dal vivo, mangiatevi le mani.
Il compito di riscaldare la serata è andato ai TA-GA-DA, band dance-punk-revival padovana. Freschi, allegri, divertenti, interessanti e con dei visual davvero notevoli. Il trio è composto da Jesse The Faccio, artista già attivo nella scena musicale padovana, Alberto Tex (fondatore della label Dischi Sotterranei) e Francesco Gambarotto (musicista e producer).
Il curatore dell’artwork, Damiano Rosa, li ha definiti come «I Franz Ferdinand che incontrano i Kasabian all’autogrill di Limenella».