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Robben Ford

Robben Ford, il diavolo ha ancora la sua musica

Robben Ford 2Robben Ford ormai ha travalicato i confini della leggenda della sua chitarra.
Uno che ha suonato nella band di famiglia, la Charles Ford Band, accompagnando star del calibro di Miles Davis e Charlie Musslewhite, ha poco altro da chiedere alla propria chitarra se non continuare a coltivare la sua passione per il blues, quello delle origini, così come testimoniato anche in questo concerto a Roma con la cover finale di ‘Baby Please don’t go‘ di Etta James.
Eppure l’evento presenta l’ultima creatura di Ford, “Purple House”, che ha i connotati di un disco di blues classico (con brani come ‘Bound for Glory‘ e ‘Tangle with ya’) che si rivelano perfettamente all’altezza della sua carriera. Rimangono classici come ‘Black Night‘ e ‘Fair Child‘ che rendono immutabile l’impronta di questo chitarrista blues bianco, che mai nella sua carriera è sceso a compromessi commerciali.
In fondo, è questa la sua enorme forza: l’essere puro.

Difficilmente la carriera di un artista dopo tanti anni rimane asettica rispetto all’incedere di nuove tendenze e mode.
Anche il blues non è rimasto immune a questo, tranne che per alcuni artisti – tra i quali appunto Ford.
Essenziale come il suo tocco, ma anche la presenza scenica: mai sopra le righe e senza concedere nulla all’aspetto estetico, suo e della sua band, al solito sempre solida e strutturata musicalmente.
Anche il rapporto col pubblico rimane sempre lo stesso, senza concedersi troppo ma il giusto.
La gente presente all’Auditorium Parco della Musica non è venuta a vedere il performer virtuosista bensì ad ascoltare la musica ed un disco.
E Ford è sempre impeccabile nelle sue esecuzioni.

Anima bianca del blues rock, coerente e soprattutto fedele alla musica del diavolo che ormai, nel suoi cento anni di vita, rivela sempre una freschezza che attraversa le generazioni, se un signore attempato e la sua chitarra ancora attira ragazzi con meno della metà dei suoi anni fissi sulla sua chitarra in attesa di cogliere e raccogliere qualche spunto e magia.

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