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Riverside, da promesse a promossi

È una serata dal vago sapore déjà-vu al Live Music Club di Trezzo, che in questa tiepida serata ottobrina ospita i Riverside, impegnati nel tour promozionale a supporto della loro ultima fatica discografica, lo splendido “ID.Entity”. 
Déjà-vu perché questa sera ad aprire per il quartetto polacco troviamo ancora una volta gli art-rocker olandesi Lesoir, proprio come nel 2019 al Magnolia.
Da allora sono passati quattro anni e mezzo, ed in questo lasso di tempo entrambe le band hanno avuto modo di partorire i rispettivi nuovi lavori.

Anzi, per dirla tutta i Lesoir dopo aver dato alla luce nel 2020 a “Mosaic”, un ottimo disco prodotto da John Cornfield (il primo produttore – tra gli altri – di Muse, Robert Plant e Supergrass ) e Paul Reeve (noto per essere il vocal producer di Matt Bellamy), han fatto uscire sul finire dello scorso anno anche ‘Babel‘, una suite da 20 e passa minuti accompagnata dall’omonima opera audiovisiva, che anticipa la release del loro nuovo album, prevista tra qualche mese e che si intitolerà “Push Back The Horizon”.
Ed è proprio con questo brano che i Lesoir aprono la loro performance di questa sera, dandoci in pasto un corposo assaggio di quanto potremo aspettarci dal nuovo disco.
Corposo perché oltre alla title-track ed ad una sezione della già citata suite ‘Babel‘ la band ci proporrà anche ‘The Drawer’ e ‘You Are The World’, altri due brani che troveremo nell’album.
Sullo stage domina la componente femminile della band, con le polistrumentiste Eleen Bartholomeus (chitarra, synth e voce) e Maartje Meessen (voce, flauto e piano) che occupano rispettivamente la sinistra e la destra del palco, mentre nel mezzo spicca la figura di Ingo Dassen (chitarra).
Più defilati ma non meno importanti ai fini del sound dei Lesoir, il bassista Ruben Heijnsbroek ed il batterista Bob Van Heumen. Musicalmente parlando, la band propone un art-rock dal taglio moderno con frequenti incursioni in territorio progressive, quasi una sorta di ibrido tra i Mostly Autumn e i Pineapple Thief, con la voce di Maartje Meessen che sorvola il tappeto sonoro steso dai suoi compagni di avventura. Notevoli anche le doti flautistiche della nostra Maartje, che spesso e volentieri sfodera lo strumento per impreziosire deliziosamente le sonorità del gruppo.
Oltre ai pezzi nuovi al momento ancora inediti, i Lesoir si soffermano largamente anche sul precedente full-lenght “Mosaic”, che con i suoi estratti occupa l’altra metà della set-list odierna, con doverosa menzione per ‘Dystopia’, uno dei loro brani più incisivi.
In definitiva una buona performance, in vista del nuovo album che, stando alle anticipazioni di questa sera, promette davvero bene.

Lesoir

Mariusz Duda ed i Riverside non sono più una novità per il pubblico italiano, che plurime volte in passato ha potuto ammirarne le doti in sede live.
Abbandonata definitivamente la veste di grande promessa del progressive metal europeo, i Riverside oggi rappresentano una solida realtà.
Son passati cinque anni dal precedente, spettacolare “Wasteland” – un lasso di tempo caratterizzato dallo stop forzato imposto dal Covid, durante il quale Duda ha dato ampio sfogo alla propria creatività rilasciando una serie di album in solitaria, ed aggiungendo con “Through Shaded Woods” un nuovo capitolo alla discografia del suo progetto Lunatic Soul.
Per non essere da meno, anche Michal Lapaj ha rilasciato “Are You There”, il suo debutto solistico, così come Maciej Meller (già chitarrista dei Quidam e che nel frattempo ha visto il proprio ruolo promosso da turnista a membro effettivo del gruppo), che non se ne è stato con le mani in mano ed ha dato alle stampe il suo “Zenith”.

Gli innumerevoli impegni personali dei singoli non pare abbiano comunque nuociuto particolarmente al collettivo Riverside: “ID.Entity”, pubblicato agli inizi dell’anno, ha rappresentato l’ennesimo centro di una band cresciuta esponenzialmente e che si presenta a Trezzo calda, rodata e decisa a non fare prigionieri.
Protagonista assoluto della serata è naturalmente proprio “ID.Entity”, che pur ben spalmato nella setlist ci viene presentato quasi per intero, visto che all’appello finale mancherà la sola ‘I’m Done With You‘.
Una scelta assolutamente logica e ponderata, e non solo perché oggetto di promozione in questo tour: con i sette (lunghi) brani di cui si compone, “ID.Entity” sintetizza tutto ciò che di buono la band ha offerto in carriera, impreziosendolo con spunti inediti come per esempio in ‘Friend Or Foe’, dove fanno capolino echi di new wave, e di una sorta di synth pop progressivizzato che personalmente ho trovato assolutamente delizioso, con quel chorus che ti si stampa nella testa per non uscirne più.

Riverside

Prima di accompagnarci nei meandri di “ID.Entity”, la band apre il concerto con due classici del passato: ‘#Addicted‘ dal sempreverde “Love, Fear And The Time Machine” e ‘02 Panic Romm‘ da “Rapid Eye Movement”.
Davvero un buon modo per catturare immediatamente i fan prima di dar loro in pasto il materiale più recente, che inizia a prendere  prende forma sul palco con quel gioiellino che è ‘Landmine Blast‘, forse il pezzo più smaccatamente Riverside del nuovo disco, e perfetto trait-d’union tra passato e presente.
Parlando del nuovo, assolutamente degni di menzione i 13 minuti abbondanti della mini-suite ‘The Place Where I Belong‘ e l’altalena emotiva di ‘Big Tech Brother‘ con quegli scambi tra la chitarra di Meller e le tastiere di Lapaj , passando per ‘Post-Truth‘ con il synth di Lapaj ancora una volta sugli scudi.
La band gira a pieno ritmo, mostrando grande affiatamento e consapevolezza dei propri mezzi, con un Maciej Meller perfettamente integrato in una formazione che, ricordiamolo, sta ancora piangendo la scomparsa del povero Piotr Grudzinski, ed un Michal Lapaj sempre più in prima linea, a contendersi con Duda gli sguardi e l’attenzione del pubblico.
E se già sul disco questi brani mostravano grande spessore, in sede live ne escono addirittura migliorati se non altro in termini di immediatezza ed intensità.
Terminato il main-set, i nostri si ripresentano sul palco per il consueto encore, infilando in sequenza le versioni estese sia di ‘Self Aware‘ che della classicissima ‘Conceiving You‘, con cui si chiudono alla grande un paio di ore di concerto.
Che, chi scrive, non fa fatica ad annoverare tra le migliori performance dei Riverside nel nostro paese.

Trezzo Sull’Adda (MI), 6 ottobre 2023

Photogallery

Le foto si riferiscono al concerto del 05/10/2023 a Roma presso Largo Venue.
© Stefano Panaro

Riverside

Lesoir

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