Rickie Lee Jones, una vera Lady del Rock
Roma, 16 novembre 2019
Parlare di Rickie Lee Jones non è sempre semplice.
Artista che ha attraversato tutti gli anfratti dell’animo umano, suo e di chi ascolta, Rickie Lee Jones sa essere dolce e raffinata ma, se vuole, anche grezza e potente.
I confini del rock sono oltrepassati per giungere al jazz con carezze country: la Jones si è presentata così nella cornice della Sala Sinopoli, genuina da emozionare solo allo sguardo.
Segnata dall’età e forse da qualche eccesso, ma davvero bella in un morbido vestito nero imperfetto.
Supportata perfettamente da una band all’altezza che l’ha introdotta egregiamente sulle note della suadente ‘Infinity‘, Rickie Lee Jones ha alternato performance carezzevoli al piano con altre più ritmate con la sua chitarra, imbracciata come una mazza da baseball.
Da segnalare i classici ‘Chuck E. in love‘, ‘Flying Cowboys‘, la cover omonima dei Bad Company e ‘Houston‘ di Lee Hazlewood.
Ma è il complesso della performance che ha lasciato davvero di stucco.
A metà tra il decadente e il romantico, segnata da una voce ancora forte e giovanile e dagli strumenti che sembrano quasi cullarla senza mai soverchiarla, Rickie Lee Jones appare davvero notevole e senza filtri, come il suo modo di interagire col pubblico.
Tra mini racconti, sussurri e mormorii senza troppe remore, si rivela una delle poche artiste che svolta la sua performance evita persino la sceneggiata del bis: ce ne vorrebbero di queste “anti teatranti”!
Tornando all’aspetto artistico, è la forza complessiva di un certo modo di cantare che rende così bello il suo repertorio anche a distanza di anni.
‘Deep Space‘ e ‘Youngblood‘, per esempio, sembrano davvero scritture di questi tempi.
Forse il suo essere passata tra alti e bassi in epoche diverse e contrastanti rende la Jones ancora così suadente e fascinosa anche alle orecchie di generazioni che hai suoi esordi erano ancora in fasce.
Una signora della musica e di un certo modo di farla, una classe per nulla ammaccata dagli eventi personali: solo applausi per Rickie Lee Jones.