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Porcupine Tree, la visione moderna del progressive rock

Sold out al Roma Summer Fest per i Porcupine Tree che all’Auditorium Parco della Musica hanno offerto una performance straordinaria trascinando il pubblico in un vortice sensoriale.
L’illuminazione sofisticata ed il suono avvolgente hanno sortito l’effetto: catapultare i fan in un mondo parallelo.
La band, guidata dal frontman Steven Wilson, ha dimostrato una padronanza straordinaria della propria arte, sfoggiando una combinazione impeccabile tra virtuosismo musicale e intenso coinvolgimento emotivo.

Il concerto ha preso il via con ‘Blackest Eyes‘, tratta da “In abstentia” (2022).
Le chitarre potenti e il ritmo pulsante hanno immediatamente coinvolto gli spettatori, che hanno risposto con entusiasmo.
La setlist è stata un viaggio attraverso i diversi periodi della carriera dei Porcupine Tree, toccando brani come ‘Open Car‘, ‘Dignity‘ e ‘The Sound of Muzak‘, che hanno confermato la capacità del gruppo di creare atmosfere suggestive.
Atmosfere che Wilson ha voluto vivere a stretto contatto col pubblico: nonostante le poltrone presenti in Cavea, ha esortato i fan a non restare seduti ma ad alzarsi in piedi per raggiungere il bordo palco.

Nel corso della serata ogni membro della band ha avuto modo di brillare.
Richard Barbieri ha dimostrato la sua abilità nel creare suoni elettronici intricati, mentre il batterista Gavin Harrison ha fornito una solida base ritmica che ha tenuto salda l’intera struttura delle canzoni.
Ma è stato Steven Wilson a rubare la scena con la sua voce potente e versatile, oltre alla maestria nella chitarra e alle abilità compositive.
Uno dei momenti più emozionanti è giunto quando la band ha eseguito la lunga suite ‘Anesthetize‘, tratta dall’album “Fear of a Blank Planet”. Questo brano epico spazia tra momenti di delicatezza e passaggi di grande intensità ed ha messo in luce la capacità dei Porcupine Tree di creare pattern sonori ad ampio spettro.

Oltre alla musica, lo spettacolo è stato impreziosito da un’ampia produzione visiva.
Sullo sfondo del palco sono state proiettate immagini suggestive, ricreando un’atmosfera che ha amplificato l’esperienza musicale. L’interazione tra luci, suoni e visual ha creato nel complesso un’esperienza interessante, ricreando a tutti gli effetti un metaforico viaggio attraverso le arti.
Sebbene la reunion della band sia stata annunciata nel 2021 dopo 11 anni di pausa (in trio, perdendo al basso Colin Edwin) si vocifera che questo sia l’ultimo tour per i Porcupine Tree.
Non è bastato il tour di successo dei mesi scorsi, con un grande show data unica anche in Italia, per convincere Wilson a portare avanti il progetto.
Sarà davvero calato il sipario o si tratta dell’ennesima pausa in attesa di un nuovo lavoro discografico a sorpresa?
Non ci sono certezze, di sicuro rimane l’emozione all’ascolto di una produzione davvero raffinata.

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Roma, 24/06/2023
© Giulio Paravani / ONR

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