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Planet Funk live a Padova: il ritorno che stavamo aspettando

“Revelation” uscirà nel 2017, ed è l’album che segna il grande ritorno della collaborazione di Dan Black nei Planet Funk, a distanza di 6 anni dall’ultimo lavoro in studio della band (“The Great Shake”).

Insieme ad Alex Neri (Dj e synth), Marco Baroni (synth e keyboard), Domenico Canu (chitarre), Luca Capasso (batteria), a completare il collettivo del ‘ritorno’ troviamo le vecchie conoscenze Sally DohertyAlex Uhlmann.
A precedere la pubblicazione è già disponibile il nuovo singolo ‘Non Stop’ ed un nuovo tour che il 27 novembre arriva a Padova, al Gran Teatro Geox.

Sul palco, una struttura metallica luminosa incorpora ogni musicista e disegna giochi di luce.
Il live è caratterizzato dall’alternanza di tre voci diversissime: il tono profondo di Alex Uhlmann, lo stile indie di Sally Doherty, la carica elettronica e molleggiata di Dan Black.
Il collettivo è una scelta che solitamente penalizza la definizione di una personalità specifica, ma nel caso dei Planet Funk è un punto di forza, l’espressione di uno stile musicale unico, che non si imbriglia in somiglianze o assonanze.

Planet Funk - Padova

L’inizio è timido, ma già dal terzo brano l’ingresso di Dan scatena l’entusiasmo di un teatro non particolarmente pieno. A lui basta un gesto delle mani, uno sguardo, per guidare il pubblico in cori o applausi.
I Planet Funk possono vantare una carriera ricca di successi, ogni album tiene bene il confronto con quello precedente e nel live questa sensazione è palese: l’attenzione del pubblico non cala, resta costante.
In scaletta i grandi successi: ‘Lemonade’, ‘The End’, ‘Inside All the People’, ‘Paraffin’, ‘ Who Said’ e gli ultimi ‘Non Stop’, ‘Revelation’.

Planet Funk - Padova

Sentirli su disco e in un live sono due esperienze diverse, ma a mio avviso entrambe positive:  le voci restano fedeli ma il suono dal vivo diventa più lento. La struttura delle luci, la composizione della scaletta, è tutto ben calibrato. Qualche piccolo errore nell’avvio delle basi, ma l’imprevisto viene gestito con simpatia e nessuno ci fa troppo caso.

Il tempo vola via!
Dal punto di vista scenico non si nota nessun picco verso l’alto o verso il basso,  quanto piuttosto un’allegria continua, capace di riempire gli spazi vuoti.
A dimostrarlo, la standing ovation finale del pubblico, con tanto di inchino da parte della band, come a riunirsi nuovamente, a prendersi un abbraccio da lungo atteso.


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