PeM! 2024 | Andrea Mirò
Il festival di parole e musica in Monferrato con Andrea Mirò
Concerto/incontro con la polistrumentista e cantautrice
Rive (Vc), 06 settembre 2024
Roberta Mogliotti, in arte Andrea Mirò, è una delle artiste più apprezzate e stimate della scena underground musicale italiana.
Cantautrice, polistrumentista e direttore di orchestra, l’artista astigiana ha all’attivo otto album, collaborazioni con artisti di fama nazionale e internazionale e diverse partecipazioni al Festival di Sanremo, sia in veste di interprete che di direttore di orchestra.
Andrea Mirò è la quinta ospite di PeM! – parole e musica in Monferrato, kermesse musicale che da diversi anni fonde musica, arte e cultura italiana con le bellezze di questo territorio sito a cavallo tra le province di Asti, Vercelli e Alessandria.
La location scelta per questa serata è il piccolo borgo di Rive Vercellese, in provincia di Vercelli. Sul palco il giornalista Enrico Deregibus, nonché direttore artistico del Festival, che apre le danze con una bella e intensa intervista che sarà un vero excursus nella carriera musicale di Roberta. Un’intervista incentrata sul ruolo del Musicista in tutte le sue sfaccettature: dai sacrifici fatti in fase di formazione alle prime importanti esperienze professionali fino a raccontare i dettagli in cui ci si trova ad operare come direttore di orchestra o come accade nel 2018 Maestro concertatore della Notte della Taranta.
Roberta non nasconde una certa emozione nel raccontare i sacrifici fatti da ragazzina negli anni settanta quando non era per niente facile raggiungere il conservatorio di Alessandria partendo da un piccolo paesino in provincia di Asti tra treni, corriere e corse per non perdere le coincidenze. Ci tiene a sottolineare come questo sia potuto accadere anche grazie alla sua famiglia che non l’ha mai ostacolata, cosa non scontata a quei tempi.
Una carriera costruita passo dopo passo partendo dalla collaborazione con il coro del paese fino alla partecipazione e vittorie nel 1986 del Festival di Castrocaro e l’anno successivo la partecipazione al Festival di Sanremo. Al Festival come interprete ci tornerà altre tre volte, l’ultima delle quali in coppia con Enrico Ruggeri diventato anche suo compagno nella vita privata.
Enrico Ruggeri è solo uno dei tanti artisti con cui Andrea Mirò collabora, sia come musicista che come co-scrittrice e arrangiatore di brani. Tra i tanti vale la pena citare Ron, Eugenio Finardi e Neri Marcorè. Tra una domanda e l’altra c’è spazio per ‘L’uomo del Faro’, primo brano della serata eseguito in un emozionante solo di piano e voce.
Arriva inevitabilmente la domanda sulle difficoltà che ci si incontra in quanto donna nel ritagliarsi un posto nel mondo della musica dove spesso il ruolo che le viene assegnato è quello di interprete di canzoni del “bel canto e dalle note alte”.
«Anche se meno di qualche anno fa, è ancora difficile conquistare certi ruoli. Si ha sempre l’impressione di dover fare qualcosa in più rispetto all’uomo per essere considerati a pari livello». La risposta di Roberta che cita anche qualche aneddoto personale.
L’intervista si conclude con un approfondimento sul ruolo del “direttore d’orchestra” spesso sottovalutato e che invece richiede tanta conoscenza musicale e una grande capacità di interfacciarsi con artisti, produzioni musicali e musicisti spesso molto quotati.
Arriva il momento della musica.
Sul palco sale Davide “Billa” Brambilla, polistrumentista che si alternerà al pianoforte, alla tromba e alla fisarmonica. Roberta invece si muoverà dal pianoforte alla chitarra acustica e viceversa eseguendo alcuni dei brani più significativi della sua carriera.
Tra questi ‘Prima che sia domani’, l’intensa ‘Il Vento’ e ‘La Preghierina dell’infame’, nata dalla collaborazione con il già citato Neri Marcorè. C’è spazio anche per un omaggio a Giorgio Gaber con l’esecuzione di ‘Far finta di essere umani’ e ‘Un’Idea’. Un omaggio particolarmente apprezzato dalla platea.
La chiusura è affidata ai due brani più “fortunati” della sua carriera. ‘Nessuno tocchi Caino’ è la canzone interpretata in coppia con Enrico Ruggeri al Festival di Sanremo del 2003. È divenuta colonna sonora dell’omonima associazione che lotta a favore dell’abolizione della pena di morte. ‘Primavera a Sarajevo’, coscritta sempre con lo stesso Enrico Ruggeri, la portò al Festival di Sanremo nel 2002.
La serata termina con un caloroso applauso e un bis in cui viene omaggiata la musica cantautoriale francese con una bella esecuzione di ‘L’addition’, brano di Yves Montand.
Andrea Mirò si conferma una delle artiste più originali e preparate della scena musicale italiana. È in grado di amalgamare perfettamente il ruolo di musicista professionista con quello di cantautrice che danno vita sonorità e linguaggi per nulla scontati.