Ostia Antica Festival 2024 | Patti Smith
PATTI SMITH E LA DEDICA A PASOLINI
La Sacerdotessa del Rock protagonista al Teatro Romano di Ostia Antica
Ostia Antica (RM), 03 settembre 2024
Con la sua aura da sciamana, Patti Smith sembra travalicare confini storici, temporali e geografici. L’occasione di questo evento è abbastanza particolare, sia per la serata in sé stessa che per la location. Il Teatro Romano di Ostia Antica possiede un fascino immortale, tanto quanto le rovine che contiene; a questo, si affianca un’acustica tanto bella quanto cullata dalla brezza marina. Di contro, l’organizzazione sembra un po’ lasciata al caso con code lunghissime per accedere alla location del concerto ed un livello di sicurezza con controlli che contrastano con lo spirito ecumenico della nostra sacerdotessa del rock.
Ecco appunto, sacerdotessa è il termine che più sembra calzare addosso a Patti Smith. Nonostante le sue 78 primavere vissute intensamente ed una decadenza fisica di cui si iniziano a vedersi le tracce, quando inizia a cantare sembra trasformarsi, quasi crescere. Assume toni e contorni ipnotici, con una voce possente che inizia a declamare i versi delle canzoni come se fossero poesie.
In questa serata ha inframezzato i suoi successi con la lettura saltuaria di alcuni testi di Pasolini, sia in italiano che in inglese. Sempre toccanti sono le parole della poesia che il poeta friulano ha dedicato alla madre.
Patti Smith, di suo, è capace di rendere la semplicità di un palco di una bellezza inusitata. Intramontabili i suoi classici bellissimi come ‘Summer Cannibals’, ‘Dancing Barefoot’, ‘Ghost Dance’, ‘Pissing in a river’. Brani che fanno quasi impallidire la ‘Because The Night’ che Bruce Springsteen le donò in scrittura a ricordo del marito Fred Smith, ex bassista dei MC5 . Così come l’inflazionata (e sopravvalutata) ‘People Have The Power’, unico bis della serata.
Da segnalare la sorpresa di colore di Thomas Raggi, chitarrista dei Måneskin e presente alla serata. È stato invitato sul palco, per la gioia del pubblico a suonare appunto ‘People Have The Power’. Da sottolineare una canzone scritta col bassista Tony Shanahan e dedicata alla popolazione di Gaza: ‘Peaceable Kingdom’, davvero toccante. Durante il concerto Shananan ha anche interpretato col figlio di Patti, Jackson, una versione funky di ‘Fire’ della Jimi Hendrix Experience.
Molto interessante una versione tirata e no wave di ‘Smell Like Teen Spirit’ dei Nirvana, che negli ultimi anni è diventata una band molto studiata proprio dalla Smith. Il pubblico, manco a dirlo, in evidente visibilio per un rispettoso omaggio ad un’artista unica, capace di rendere il suo spirito sempre attuale.
La bellezza della Smith è che la sua attitudine punk non ha nulla di nichilista o distruttivo. E dire che di trascorsi nella vita ne ha avuti – ma sempre costruttivi, volti a grandi ideali come la fratellanza, la pace, l’amore materno. Così come la cultura e la necessità che gli esseri umani non costruiscano mai più muri ma aprano porte, nel mondo così come nella propria anima e nel proprio cuore. La sua dolcezza vitale si nota quando, un po’ caracollante, abbandona il palco accompagnata. Ma la tempra tipica dei sopravvissuti punk e beat è davvero intoccabile.
Mostruosa l’aura di cui è circondata e che la rende ancora oggi rispettata dal pubblico e dai colleghi. Ovunque vada, come una Musa che supera i confini della musica che ha scritto. Ed è esattamente così.