OGR Sonic City | Tom Morello
ROCKER E ATTIVISTA, TOM MORELLO SI CONFERMA UNA DELLE CHITARRE PIÙ TAGLIENTI DEL PANORAMA INTERNAZIONALE
Il live alle OGR di Torino è un omaggio alle origini della famiglia
Torino, 10 luglio 2024
Sonic Park, il format dell’estate torinese, si divide in due location. Quest’anno trova casa non solo nella cornice storica del Parco di Stupinigi ma arriva anche nel cuore di Torino, alle OGR. Quello con Tom Morello è l’ultimo appuntamento al chiuso, prima di lui si erano esibiti qui soltanto i Dogstar.
Il famoso chitarrista, noto per il suo lavoro con Rage Against the Machine, Audioslave e altre collaborazioni alternative, ha una storia familiare interessante. Nato ad Harlem (New York), la madre è di origini italo-irlandesi – e la componente italiana è tutta di matrice piemontese. Nonostante sia cittadino onorario di Pratigliese (paese d’origine della madre), questa serata lo vede un po’ come se stesse davvero suonando a casa sua, davanti a dei vecchi amici. Buona la presenza del pubblico – no, non siamo davanti alle grandi folle da sold out. Piuttosto, è decisamente una serata tra appassionati e fan con un buon numero di curiosi, attirati dal nome pur non conoscendo approfonditamente la carriera ed i lavori di Morello.
L’apertura serata è affidata ai The Last Internationale che ad ogni passaggio in Italia confermano il loro talento e conquistano nuove fette di pubblico. Non mancherà, durante l’esibizione di Morello, un featuring insieme. Il risultato? Un vago rimando ai Metallica dei primi anni Novanta, quelli ruggenti e più spontanei.
Raccontare il concerto di Morello non può limitarsi ad enfatizzare il suo talento musicale. Da sempre la musica e la chitarra sono per lui un megafono, l’estensione di pensieri e valori che porta dentro sé e nei quali crede sin dall’adolescenza. La sua educazione è stata fortemente influenzata dalle idee politiche progressiste della madre e dal retaggio rivoluzionario del padre. Questi elementi hanno giocato un ruolo significativo nella formazione delle sue convinzioni politiche e non solo.
La sua musica è profondamente radicata nell’eredità multiculturale della famiglia e nell’impegno per la giustizia sociale. Le sue canzoni spesso affrontano temi come l’oppressione, la resistenza e l’uguaglianza. Questo impegno è evidente non solo nelle sue liriche ma anche nell’attivismo fuori dal palco. Ed è per questo che non si può scindere la vita on stage dalla vita privata: Tom Morello è coerente e trasparente in ogni sua azione, sia essa sul palco delle OGR o in strada manifestando con la gente.
La combinazione delle radici africane del padre e delle influenze della madre ha creato un background unico che ha contribuito a plasmare la sua identità. Ed in un paese come l’Italia, dove l’attuale Governo non perde occasione per censurare, indirizzare ed influenzare gli organi di stampa facendo propaganda, come poteva iniziare il concerto? Con una sana provocazione, sulle note di ‘Bella Ciao’.
«Mi sono dedicato sia come musicista che come attivista a combattere le ingiustizie in ogni occasione». Un impegno costante, più volte ribadito tra un assolo e l’altro. Ad affiancare Morello sul palco, oltre alla band, anche Roman, figlio prodigio che in futuro riserverà ottime sorprese. La setlist è un misto di brani, pescati a piene mani dal repertorio con R.A.T.M. e Audioslave passando anche per qualche cover – ‘The Ghost of Tom Joad’ di Springsteen e ‘Power to the People’ di John Lennon.
Proprio col brano del Beatles che fu, la serata volge al termine dopo una pioggia di adrenalina, scariche elettriche e riverberi che riecheggeranno a lungo. Così come le parole di denuncia, pesanti come macigni, verso un mondo che si volta dall’altra parte e preferisce ignorare al posto di fare qualcosa per cambiare. Per fortuna non siamo tutti così e Tom è qui a ricordarcelo.