Nothing live a Bologna: un muro di distorsioni
Per la gioia dei loro fans tornano in Italia i Nothing, attualmente alle prese con il lunghissimo tour europeo di presentazione per “Tired Of Tomorror”, il loro ultimo album.
Ben tre date nello stivale (Arezzo, Bologna e Milano) per poi superare le Alpi e ritrovarsi in Francia: noi abbiamo seguito il gruppo capitanato da Domenic Palermo il 1 ottobre al Covo Club di Bologna.
Ad aprire la band di Philadelphia è Felpa, chitarrista degli ex Offlaga Disco Pax dedito al suo progetto solista immerso nel in un post-rock dal sapore nostrano.
Una manciata di brani bastano per preparare l’atmosfera al quartetto statunitense, che ci regala una performance in pieno stile shoegaze.
Distorsioni confuse e fragorose, tanto da sovrastare una voce trascinata e a tratti appena percepibile: è questa la pasta di cui son fatti i Nothing, che rompono il ghiaccio con un breve intro accompagnato dalla prima ondata di brani.
Si inizia come di consueto con la prima traccia di “Tired Of Tomorrow”, ‘Fever Queen‘, per poi proseguire con ‘Vertigo Flowers‘ per poi giocarsi le carte migliori come ‘Get Well‘, ‘Eaten By Worms‘ e ‘July the Forth‘.
È proprio prima di iniziare l’ultima citata che Domenic Palermo prova uno “stage diving”, evento tragicamente fallito.
Ciò nonostante la sua performance non ha nulla da invidiare a quella di altri colleghi: Palermo è un vero animale da palco, socievole e a tratti euforico, che crea un rapporto onesto e stretto con il proprio pubblico.
Durante la serata ha trovato l’occasione anche per raccontare qualche aneddoto relativo alla sera precedente, ad Arezzo, quando ha chiesto da bere (forse intendendo dell’acqua) e si è ritrovato con in mano un bicchiere di vino.
Il clima intimo tutto sommato è facilitato anche dalla forma e grandezza del Covo Club, che consiste in un una sorta di corridoio stretto che permette all’ascoltatore un approccio umano e a diretto contatto con gli artisti e il pubblico: la stessa entrata in scena da parte delle band non avviene da dietro le quinte, bensì attraversando il locale per poi salire sul palco.
La band ha ringraziato chi nonostante il forte maltempo ha deciso di combattere le condizioni meteo per assistere all’esibizione, secondo Domenic «la migliore in Italia, se non in assoluto!».
Caratteristica che potrebbe far storcere il naso a qualcuno è tuttavia la presenza di qualche errore, soprattutto rispetto al tempo dei brani: la band in questo live ha infatti avuto la tendenza ad accellerare o a rallentare i pezzi rispetto al disco.
C’è da considerare che a qualcuno potrebbe invece piacere, se si paragona l’insieme al tipico atteggiamento punk in termini di esibizione.
L’emozione provata nell’ascoltare tali esplosioni sonore non può essere facilmente descritta né tanto meno raccontata.
Parliamo di un muro di distorsioni provocato da due sole Fender, con i relativi frontman come amplificatori: tanti decibel in grado di spostare il locale o da render sordi i fans, fate voi.
Quello che posso dire è che questa performance bolognese dei Nothing sarà ricordata negli anni a dispetto della precedente, quella di due anni fa presso il Freak Out.