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Noa live a Verona: un vortice di sonorità

Non è subito chiaro se ci troviamo ad un concerto o ad una manifestazione in favore della pace, dell’impegno civile e del rispetto tra i popoli.
«Non avrei potuto iniziare a cantare senza prima parlare di ciò che sta succedendo nel mondo vicino e lontano», inizia la cantante, «l’instabilità politica in quest’Italia tanto amata, l’aumento dei movimenti nazionalisti nei paesi democratici e uno sguardo preoccupato ai fatti di casa tra Ebrei e Palestinesi».

La grandezza di un’artista si completa con l’impegno contro l’ingiustizia di cui si fa portavoce.
Un talento indiscutibile quello di Noa, capace di affrontare con la stessa apparente semplicità un pezzo blues, da un’opera di Bach per pianoforte, in cui la chitarra esegue la mano destra e la sua voce la mano sinistra.
Il risultato è sorprendente per questo suo ultimo inedito progetto, alla riscoperta di un uomo grandioso, che ha regalato al mondo tanta bellezza.
Quello del 31 maggio è il primo concerto della sesta edizione di “Rumors – Illazioni Vocali”, per la direzione artistica di Elisabetta Fadini, in questa splendida cornice del Teatro Romano di Verona, e non poteva avere inizio migliore.

Noa - Love Medicine Tour - Rumors Festival Verona

Subito si viene travolti da un vortice di sonorità, che spaziano in diversi territori stilistici: la grande tradizione dell’America Jazz Song, le armonie della West Coast, le influenze della musica orientale, proiettano la serata in un viaggio di colori e sensazioni.
La band è di altissimo livello, con nomi non blasonati, ma si sa, spesso i migliori vivono nell’ombra.
Gill Dor alla chitarra, in senso lato, classica, jazz, solista, grande tecnica e migliore espressività, suono pulito e quindi più difficile da sostenere su un palcoscenico dal vivo (chi conosce lo strumento sa di cosa parlo).
Adam Ben Ezra al contrabbasso (segnatevi questo nome e cercate sul web le sue performance in solo).
Gadi Seri alle percussioni, capace di lavorare sullo sfondo, un valore aggiunto per un batterista, con una grande sensibilità e originalità.

Noa - Love Medicine Tour - Rumors Festival Verona

Noa prende per mano i suoi compagni, e si cala di volta in volta usando la sua voce come strumento versatile ed intonatissimo, senza palesare al pubblico l’estrema difficoltà delle sue evoluzioni sonore. Quest’ultimo risponde in modo sorprendente alla richiesta di condivisione, con un’intonazione da corale navigata.
La musica è suprema medicina per l’anima e, quando è interpretata e suonata da un ensemble di artisti di questa caratura, se ne percepisce tutto il beneficio.
Un’antica canzone folk yemenita imparata dalla nonna, dedicata alle donne che devono lottare per i loro elementari diritti, le due sonate di Bach, la numero 5 e la numero 13, con chitarra e voce, mettono in luce un virtuosismo vocale impressionante.
E poi ancora ‘Little lovin’‘ e ‘Oh mama Dear‘, sull’ abbandono delle armi e il rapporto con la figlia tredicenne.
Infine, un’inedita Noa percussionista alle prese con le Congas fa venir voglia di alzarsi e ballare, trascinati da una travolgente energia.

«Con il successo e il potere» dice Noa «arriva il momento della responsabilità e della solidarietà», un messaggio forte e controcorrente che ci lascia una testimonianza che il mondo può cambiare a partire da noi.


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