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Newroz Festival 2016 Indie Night

Newroz Indie Night live a Napoli: ne vale la pena

Il Newroz Festival prende il nome dal capodanno curdo, e per una infausta casualità festival si tiene a Napoli proprio nei giorni in cui l’aeroporto di Istanbul viene sconvolto dall’ennesimo tragico attentato terroristico. La manifestazione vuole testimoniare l’importanza dell’esperienza curda e da questo esperimento politico vuole celebrare la gioia tramite una serie di eventi musicali.

La rassegna si è aperta sabato 25 con un concerto dei 99 Posse insieme ai Subsonica che ha fatto registrare numeri ed affluenza di tutto riguardo.
La location, l’Ippodromo di Agnano, ricalca l’esperienza romana del Postepay Rock in Roma, organizzazione e strutture che andrebbero sfruttate più intensamente per manifestazioni musicali, essendo l’ideale per i festival estivi.
In questo contesto il Newroz risulta essere un bell’esperimento per la varietà della proposta musicale che va dagli headliner che hanno aperto la manifestazione alla musica folk, passando per la serata dedicata a quelli che per brevità chiameremo “indie” fino ad arrivare alla scena rap napoletana e non solo.

Martedì 28 è andata in scena la serata indie, che vedeva avvicendarsi sul palco alcuni dei nomi più importanti tra i musicisti napoletani e non solo. L’offerta musicale era varia e attraversava generi diversi.

A Poppo, alias Joseph Foll, a capo della Piccola Orchestra per prestazioni occasionali, uno degli artisti che in quanto ad alias se la gioca col compianto Prince, è toccato aprire le danze e scaldare la platea. L’atmosfera era rilassata e favoriva un ascolto attento. Joseph, in procinto di pubblicare l’album d’esordio, rappresenta un fenomeno davvero particolare. Senza album ufficiali è uno degli artisti più presenti nelle manifestazioni in Campania e anche a giudicare dal feedback del pubblico le sua canzoni sono già ben conosciute, il ché non fa altro che aumentare l’attesa per il suo disco. le sue atmosfere cantautoriali si mescolano a sonorità reggae e conquistano lentamente gli ascoltatori, ci si ritrova ad ondeggiare e a seguire i cori senza sforzo. Il set è breve ma intenso, come si usa dire in questi casi.

Poppo - Newroz Indie Night

A raccogliere il suo testimone sul palco è Tommaso Primo, vero astro nascente della scuderia napoletana della Full Heads. La sua musica napoletana condita di cartoni animali e tanto cibo è di certo quella che riesce a smuovere di più gli animi in platea. Il suo disco ‘Fate, Sirene e Samurai‘ sta raccogliendo parecchi consensi e Tommaso sceglie i brani più energici del disco, riarrangiati in chiave elettrica e suonati in un climax di entusiasmo che si chiude con ‘Viola‘, che sta lentamente diventando il suo tormentone.

Tommaso Primo - Newroz Indie Night

Dopo Tommaso Primo sulla falsariga della canzone in napoletano ma con un registro totalmente diverso sale sul palco Giovanni Block. Uno dei nomi più importanti della musica partenopea, ha saputo farsi conoscere come cantautore raffinato, a ricordare i premi che ha ricevuto forse si farebbe un torto alla sua performance perché Giovanni è tornato sui palchi con un disco interamente in napoletano ‘SPOT – Senza Perdere ‘O Tiemp‘. Nel disco ci sono varie collaborazioni, tra cui Francesco di Bella, Ciro Tuzzi degli Epo e Flo. Tutte voci napoletane, tutte voci viscerali di una realtà musicale in continuo divenire. Sul Palco Giovanni fa avvicendare vari musicisti ad accompagnarlo e alterna canzoni napoletane ad alcuni suoi vecchi cavalli di battaglia, dimostra la sua poliedricità e mette in luce una qualità innata da teatrante, capace di dare espressività anche a brani eseguiti solo voce e chitarra.

Giovanni Block - Newroz Indie Night

A questo punto avrebbero dovuto esibirsi Sabba e gli Incensurabili che però erano stati costretti da problemi tecnici a dare forfait nel pomeriggio, e quindi è la volta del live di uno degli artisti napoletani più conosciuti fuori dalla Campania, Maldestro, se non altro per la sua apparizione all’ultimo concerto del Primo Maggio, dove ha presentato il suo nuovo brano ‘Facciamoci un selfie’. Maldestro, al secolo Antonio Prestieri, è uno degli artisti più interessanti del panorama campano, capace di farsi nuovo esponente della tradizione del Teatro/Canzone che segue artisti come Gaber o i classici cantautori francesi. Il suo disco d’esordio ha colpito più di un addetto ai lavori, ma nel suo live Antonio sceglie di presentare brani inediti. Essere lì ad ascoltarli quindi è diventata un’occasione per capire di che pasta sarà fatto il suo prossimo lavoro. Canzoni intense senza mai dimenticare quell’ironia amara tipica della tradizione neorealista, passando per la cover di ‘Tento Tanto’ di Piero Ciampi, sempre per quel discorso del Teatro/Canzone. Brano che gli è valso anche la partecipazione al Premio Ciampi a Livorno insieme a Roberto Vecchioni. Il live procede tra ballate e storie d’amore fino al tormentone ‘Facciamoci un Selfie’ che chiude l’esibizione e lascia la ribalta a Raffaele Giglio.

Maldestro - Newroz Indie Night

Il cerchio musicale del Newroz si chiude con l’artista che forse più si avvicina con la sua musica al cuore pulsante della Napoli tradizionale.
La musica di Giglio mischia infatti la tradizione musicale partenopea con quella balcanica, passando per il Salento.
Giglio viene da un’esperienza in una band, i Gentlement’s Agreement, che con il loro folk rock avevano riscosso anche un buon successo oltre i confini campani, per poi decidere di seguire il suo cuore musicale e riavvicinarsi alla musica della tradizione cercando di reinventarla e darle nuova linfa.

Giglio - Newroz Indie Night

 

La sensazione che resta attaccata addosso alla fine di serate come questa però è agrodolce, perché si torna sempre a casa con l’impressione di essere il solito giro, di salutarsi sotto il palco, a darsi di gomito e a cantare tutte le canzoni.
Organizzare un festival così lungo non è un’impresa semplice e proporre in cartellone tanti nomi emergenti è segno di fiducia nella proposta musicale che a volte meriterebbe anche maggiore curiosità da parte del pubblico.
La strada è lunga e tortuosa ma fino a quando ci saranno dischi e artisti che vale la pena andare ad ascoltare festival come il Newroz avranno solo l’imbarazzo della scelta.


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