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Negramaro, una serata piena d’amore

Dopo oltre 15 anni di assenza dai teatri, i Negramaro tornano in una dimensione intima

Il tour unplugged registra sold out ovunque e porterà la band salentina anche in Europa

È una delle prime serate veramente autunnali di Roma: le mezze maniche di cotone lasciano il posto ai cappotti, il vento si è alzato e si fa sentire in tutto il suo gelo.
L’Auditorium Parco della Musica, gremito di persone, è pronto ad ospitare la prima di tre date sold out.
Non è una novità: in questo tour, che dopo anni torna a riempire i teatri e non i palazzetti, i Negramaro stanno registrando il tutto esaurito.
Ovunque.

La sala a loro riservata è la Santa Cecilia: la più bella, la più grande ed imponente.
Ed effettivamente, alzando gli occhi dalla platea verso le gallerie, si vedono spettatori riempirla anche nei posti dichiarati “a visibilità ridotta”.
Quando mi accorgo di cose simili penso sempre a quanto debba essere forte l’amore di un fan per quell’artista.
I posti a visibilità ridotta sono oggettivamente l’ultima scelta, postazioni sfortunate che non permettono di godere a pieno del concerto.
Insomma, con molta probabilità io non arriverei mai ad acquistare un biglietto per vedere poco o nulla.
Eppure, proprio questo insegna che i live vanno vissuti non tanto con gli occhi, quanto col cuore e con le orecchie.
E di cuore, in questa serata con i Negramaro, ce n’è davvero tanto.

Dopo aver lasciato la sala al buio per qualche minuto, il live inizia alle 21.15 circa.
Non si accendono subito le luci, si vede solo una grande tenda che nasconde il palco.
Nel silenzio e al buio, ecco l’inconfondibile voce di Giuliano Sangiorgi farsi spazio animando il silenzio.
È ‘Contatto‘ in versione unplugged ad inaugurare la serata.

Inaspettatamente, il palco di colpo si illumina: è pieno di led, l’effetto è quello di mille candele pronte ad a squarciare il buio.
L’effetto scenico è spettacolare.
In un attimo, i Negramaro riescono a regalare al pubblico la sensazione di essere ad un evento intimo.
Al quale, però, sono in realtà presenti poco meno di 2500 persone.
Si chiama atmosfera e quella che si respira qui è delicata ma intensa.

Negramaro

Poche parole da parte di Giuliano per ringraziare i presenti ed il ricordo di una promessa fatta tempo fa («Torneremo come prima»): le luci illuminano Emanuele “Lele” Spedicato.
L’applauso della Santa Cecilia è il più caloroso bentornato che si potesse dare al chitarrista, colpito a settembre del 2018 da un ictus.
Dopo la paura e le difficoltà (il coma, la riabilitazione), il concerto segna il definitivo ritorno alla normalità di Lele, in un abbraccio emotivo che si sente tutto.

La serata è lunga e la scaletta è ricca: i brani che si susseguono sono stati arrangiati appositamente per questo tour che toccherà non solo l’Italia ma anche l’Europa.
La vocalità di Giuliano è pura, limpida e potente come sempre e nella Santa Cecilia viene valorizzata al massimo grazie all’acustica perfetta, che esalta anche le performance musicali del resto della band.
C’è spazio per imbracciare la chitarra, per cantare e per suonare il piano.
C’è spazio (e voglia) che sia una festa per tutti i presenti, e difatti così vanno le cose: nel visibilio generale, quasi a metà serata arriva il trio perfetto – ‘Per uno come me‘, ‘Meraviglioso‘, ‘Nuvole e Lenzuola‘.
È davvero una serata piena d’amore, l’amore dei Negramaro verso i fans.

Dopo Roma, il grande passo sarà l’Europa: da Londra a Barcellona, passando per Bruxelles, Parigi, Zurigo e tante altre città.
La scaletta del concerto è ogni volta diversa, lo spettacolo non è mai uguale dal punto di vista musicale e nella Capitale il saluto della prima data è affidato al bis con ‘Solo Per Te‘ e l’iconica ‘Mentre Tutto Scorre‘.
Quando si sta bene, il tempo passa in fretta e così è stato anche in Auditorium: la serata è letteralmente volata.
In un crescendo di emozioni, ci si saluta con un sorriso speciale: bentornato “a casa”, Lele.

Photo Gallery Negramaro

Roma, 13/11/2022
© Emanuela Vh. Bonetti / ONR


 

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