Musicraiser Night 2016 | Arezzo: un tributo alla Toscana
Comincia tamburellando la pioggia, la Musicraiser Night di Arezzo del 26 febbraio.
Sul palco illuminato di fumo del Karemaski Multi Art Lab gli strumenti attendono pazienti di essere imbracciati e i neri spazi vuoti saranno presto riempiti dalla musica di chi in Toscana è stato scrutinato dalla piattaforma di crowdfunding, altra figlia del padre dei Marta Sui Tubi che, da opportunità di produzione artistica in studio, si fa qui promozione dal vivo dopo aver avvivato serate anche in quel di Milano (Musicraiser Festival 2015, guarda la photogallery).
Otto gli artisti e tre le band che presentano le loro fatiche creative emerse grazie al passaparola del fundraising.
Con umorismo di circostanza si fanno strada tra i coni di luce colorata Silenzio è Sexy, band fiorentina che rinnova le onde del pop italiano con l’eleganza di giacche di poliestere.
Presentano l’album “Gentile Sempre” partendo da un’acustica incalzante, slide guitar e la voce di Marco Carnesecchi che espone uno scanzonato surrealismo distillato dalla quotidiana riflessione. C’è giusta confidenza in movenze fisiche e melodiche che potrebbero trovarsi a proprio agio nelle camere dell’Ariston e che partono da un allegro preludio per dilagare nell’agrodolce risacca di malinconia che è, per ammissione, la cifra della band.
Il palco si fa meno affollato quando la parola passa al duo capitanato da Francesca Messina, la Femina Ridens che dà anima ad uno spettacolo intimo e minimale, pieno di essenziale creatività e autentica espressione; la teatralità c’è senza sembrare ricercata, immobile e muto lui, lei a commentare birbante le pause tra un pezzo e l’altro.
Dall’alto del dolmènico Massimiliano Lo Sardo si sintetizzano ritmiche asciutte dove stendere tappeti di chitarra in cui la voce possa saltellare, caustico sarcasmo e stralunata contentezza che emergono da una bocca viva, creando una vera atmosfera di casa in gradevole disordine, sbirciata da una finestra socchiusa. Una produzione che merita un ascolto attento, come riassume il titolo dell’album, “Schiaffi”.
Il tempo passa nell’umidità di sigarette e schiuma di birra fino ai primi accordi del pratese Andrea Franchi che, memore delle collaborazioni con la crème della musica indipendente italiana, presenta “Tanz!”, cantautorato in cui tecnica cristallina e intelligenza compositiva si ricoprono di un sottile strato di nervosismo.
Le venature elettropop si rigonfiano in una richiesta di ballo, sorretta da una ritmica pulsante, incapace di sedersi nonostante l’assenza di seggiole danzanti.
Si musica un ambiente ampio, si toccano aspetti di insoddisfazione e euforia.
Poi le scalette giungono al termine, gli strumenti tornano muti e con lo scemare dell’ultima eco c’è di nuovo buio: la volontà di artisti che si sono prodotti grazie all’interesse della gente è riuscita ad animare una serata di pioggia, inanimata dall’interesse sordo della gente.
Puoi vedere la gallery completa della serata qui.