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Gamma Ray

Luppolo In Rock 2024 | Day 02 | Gamma Ray

I GAMMA RAY, HEADLINER DEL SECONDO GIORNO, REGALANO UN EVENTO STRAORDINARIO

A sorpresa sul palco del Luppolo in Rock arriva anche Ralf Scheepers

Cremona, 20 luglio 2024

Il secondo giorno del Luppolo In Rock parte decisamente con ottime premesse: l’afa asfissiante che non aveva dato un attimo di tregua il giorno prima, ha lasciato spazio a temperature meno ostili e a qualche boccata d’aria in più. Questa condizione ha permesso anche uno svolgimento più tranquillo e respirabile per tutta la durata dei diversi show e non solo. Questa seconda giornata ha visto un’affluenza maggiore rispetto al giorno precedente, arrivando a registrare un totale sold out poco prima dell’esibizione degli headliner, di cui a breve avremo modo di raccontarvi.

Superati i classici controlli di rito, gli astanti prendono possesso delle rispettive postazioni sotto palco e si preparano ad una giornata interamente dedicata alle sonorità power/heavy metal. C’è chi, per smorzare l’attesa, si dirige alle casse per godersi un gelato o per gustarsi una birra fresca. E chi, invece, ingordo di musica, fa subito visita ai diversi stand interni all’area per accaparrarsi la copia esclusiva del disco che cercava da secoli o, più semplicemente, per rimanere informati sulle ultime uscite discografiche.

Skeletoon

Sono le 17.05 quando la macchina del tempo degli Skeletoon ci avvisa che da lì a breve il loro viaggio sonoro prenderà vita. La band genovese, capitanata dal vulcanico Tomi Fooler, è pronta a tele trasportare il pubblico in un viaggio a ritroso nel tempo con due iconici film che hanno fatto la storia del cinema negli anni ’80: “Ritorno Al Futuro” e “I Goonies”, da cui, appunto, i nostri hanno tratto ispirazione per la creazione dei loro ultimi due album, “The 1.21 Gigawatts Club” e “They Never Say Die”.

Proprio da questi dischi, i nostri costruiranno il loro set, della durata di appena trenta minuti, nei quali ci faranno rivivere i momenti salienti di queste due grandissime pellicole, grazie a brani come ‘Holding On’, ‘2204’ e l’immancabile ‘The Truffle Shuffle Army’. Ed è proprio su questa peculiare canzone che il frontman ligure annuncia una gradita sorpresa: Alessandro “Alle” Conti, cantante dei Trick Or Treat e Twilight Force, prenderà parte on stage al featuring in veste di ospite (come accadeva esattamente sul disco in questione), regalandoci una performance da brividi lungo la schiena. D’altronde, la classe non è acqua e i due cantanti lo sanno benissimo!

Gradita anche la partecipazione dell’ex chitarrista della band, Andrea “Kappe” Cappellari, il cui cameo poco prima del grande finale ha sorpreso anche i fan di vecchia data, ancora molto legati alla sua figura, sostituta proprio lo scorso anno dall’attuale chitarrista, Simone Martinelli (Ex-From The Depth). Uno show con i fiocchi quello presentato da questi giovani artisti, i quali stanno riscuotendo parecchi feedback positivi a livello europeo con le ultime date tenute proprio dalla band negli ultimi mesi. Un successo meritatissimo che, speriamo, possa amplificarsi ancora di più anche in madre patria!

Rain

Dalla Bolognina, storico quartiere del capoluogo emiliano, arrivano sul palco del Luppolo In Rock i Rain. La storica band torna in gran spolvero con una schiera di pupille al proprio fianco: il gruppo di lap dancers Dirty Dianas (capitanata dalla moglie del chitarrista Alessio “Amos” Amorati, ndr), e persino un nuovo batterista, Marco Goli, che ha preso recentemente il post di Andrea “Gunner”, il cui lavoro dietro le pelli ha eguagliato quello del suo predecessore.

Il caldo si è sì attenuato rispetto la giornata precedente, ma le temperature iniziano a scaldarsi maggiormente solamente con l’ingresso on stage del quartetto femminile su brani come ‘Hellfire’ e ‘Down In Hell’, il quale viene ben accolto dal pubblico pagante. La band, come dicevamo, è davvero una bomba ad orologeria pronta ad esplodere ancora di più sulle note di grandi classici quali ‘Black Ford Rising’, ‘Bang Bus’ e ‘Dad Is Dead’, ai quali si alterneranno anche diversi brani tratti dall’ultimo album in studio, ‘A New Tomorrow’, che da subito accolgono il favore degli astanti.

Sebbene qualche piccolo intoppo tecnico iniziale, i Rain non si lasciano demordere e danno prova, a testa alta, di come si porta a casa uno show: a tal proposito, un grosso plauso va a Maurizio “Mala” Malaguti, il quale ha dimostrato come si tiene davvero il palcoscenico e non ha mai mancato di interagire con gli astanti, molti dei quali erano incuriositi dalla proposta musicale del combo bolognese, rimanendone poi totalmente affascinato.

A concludere questo infuocato set l’immancabile ‘Only For The Rain Crew’, che scatena ancora una volta gli animi già caldi degli spettatori, cantata a squarciagola dai fan storici della band, giunti a Cremona per fornire il proprio supporto agli amati beniamini. E dal palco delle Colonie Padane, i nostri salutano l’ampia area concerti, pronti per un nuovo viaggio che vedrà la band il prossimo 30 luglio esibirsi niente di meno che nella terra santa del metal, il Wacken Open Air, pronti a portare del sano orgoglio italico e a sventolare la bandiera tricolore dell’heavy metal.

Brainstorm

«La prossima è una band davvero interessante, non ne rimarrete delusi». Questo è uno dei tanti commenti trapelati durante il cambio palco da alcuni fan impazienti di assistere alla performance dei Brainstorm. Nonostante alcuni importanti cambiamenti avvenuti nel corso di questi ultimi due anni, come la dipartita del bassista Antonio Leva e le ultime date italiane cancellate lo scorso anno, i Brainstorm tornano a far parlare di sé in questo 2024 annunciando persino l’arrivo di un nuovo album. Il successore di “Wall Of Skulls” (2021) è attualmente in fase di registrazione e dovrebbe uscire entro la fine dell’anno. Per smorzare la lunga attesa, i tedeschi hanno deliziato i fan italiani con quest’unica data che nel complesso non ha deluso le aspettative, soprattutto di coloro che a lungo li avevano attesi al varco.

‘Chamber Thirteen’ e ‘Where Ravens Fly’, scelte come apripista di questo set, dettano subito legge e ci mostrano una band bella affiatata, con Andy B. Franck, già in forze nei Symphorce, ad attirare su di sé tutta la attenzione del pubblico. In questo contesto, il vocalist tedesco è il vero entertainer della situazione. Cerca il contatto con la gente, la fomenta e non si tira nemmeno indietro davanti ai fotografi sotto palco, pronti ad immortalarlo in posa davanti ai presenti.

In appena un’ora di show, i nostri ripescano a piene mani dalla loro discografia, dando più risalto all’ultimo in studio, di cui presenteranno ben cinque pezzi sui 12 proposti in scaletta: ‘Escape the Silence’, ‘Glory Disappears’ e ‘Turn Off the Light’ trascinano e coinvolgono tutti gli astanti, il cui supporto fisico e vocale non è mai mancato. ‘All Those Words’ e ‘Ravenous Minds’ hanno il compito di concludere un set energico che ha risaltato ulteriormente una band che ha ancora tanto da dare ma che ha poche possibilità di farlo.

Promossi a pieni voti, aspettiamo i Brainstorm in altri contesti live, magari a supporto di qualche gigante della scena e noi saremo pronti a farci coinvolgere ancora una volta dalla loro inoppugnabile energia.

Alestorm

Terminata la parentesi heavy power dei Brainstorm, giunge il momento per gli Alestorm di salire e dare vita al loro mattatoio alcolico. Da cosa lo si deduce? Dall’enorme papera gialla di gomma posta in mezzo al palco, diventata ormai da anni la fiera mascotte, nonché parte centrale della scenografia del combo scozzese. Il divertimento è garantito ed ecco che i nostri mettono subito le cose in chiaro con il brano iniziale del loro set, ‘Keelhauled’, venendo subito accolti da un’ondata di urla e corna alzate da tutti gli spettatori.

Chris Bowes è sempre l’istrionico mattatore che tutti conosciamo ed è pronto a trascinarci indietro nel tempo con alcuni grandi classici come ‘Back In Time’, ‘Alestorm’ o ancora ‘Mexico’, che infuoca ancora di più gli animi e scuote tutto il pubblico, pronto a saltellare con Máté “Bobo” Bodor e Gareth Murdock. Se i canti da taverna sembrano davvero rallegrare il pubblico, ad animarlo maggiormente è l’ingresso on stage di Patricia Büchler, ai più conosciuta come Patty Hurdy, ghirondista tedesca che da diversi anni accompagna in tour il combo di Perth in giro per l’Europa.

La sua presenza, infatti, sembra dare quel pizzico di pepe in più allo show messo in piedi dal quintetto scozzese, rendendolo più frizzante e divertente e, diciamocelo, meno monotono rispetto a ciò che i nostri hanno offerto in passato! Questo eccentrico clima di baldoria non accenna a calare un solo istante, anzi: raggiunge livelli epici nella parte centrale dello show, con brani come ‘P.A.R.T.Y’, ‘Nancy The Witch Tavern’ e ‘Shit Boat (No Fans)’, per poi trovare una conclusione ad alto tasso alcolemico con la doppietta ‘Drink’, che incita ancor una volta gli spettatori armati di birra a bere a più non posso, e ‘Rum’ che così pongono fine all’eccentrica serata degli Alestorm.

Inutile negarlo: gli Alestorm sanno come divertire e, negli anni, sono diventati sinonimo di garanzia. Quanti di voi vorrebbero concedersi una serata audace all’insegna del divertimento più sfrenato in compagnia dei pirati scozzesi? A modo loro, gli Alestorm ci hanno trascinati nel loro mondo tavernesco e lo hanno fatto nel modo più sfacciato che, ad oggi, tutti noi conosciamo, regalandoci una serata briosa e disinvolta come in pochi saprebbero fare.

Gamma Ray

Se con gli Alestorm, gli animi erano già belli carichi, con l’arrivo degli headliner la serata si scalda ancora di più. Trenta minuti di allestimento del palco ed ecco che sia il pubblico, che i Gamma Ray sono pronti ad accendere i motori!

Come avevamo citato nel nostro precedente articolo, molti erano gli spettatori che, in questa sede, sono giunti da tutta Italia (e persino dalla stessa madre patria Germania) per assistere ad uno show già pre-annunciato come «un momento storico esclusivo che non si ripeterà più». Poco prima del termine dell’esibizione degli Alestorm, infatti, tra il pubblico si vociferava di un possibile sold out della serata, cosa che effettivamente è avvenuta incontrando lo stupore dell’organizzazione stessa. Durante l’attesa e l’allestimento del palco, all’interno del Parco delle colonie padane, si riverserà una moltitudine di persone che occuperà letteralmente tutta l’area nel tentativo di accaparrarsi la posizione migliore per assistere ad un concerto che, come avremo modo di raccontarvi, non ha minimamente deluso le aspettative.

Assenti circa dal 2016, i Gamma Ray in questo contesto storico sono pronti a regalare una serata bella intensa che, per questa sola ed unica occasione, vedrà anche la partecipazione di Ralf Scheepers, frontman dei Primal Fear, nonché il primo cantante originale della band di Kai Hansen. Occasione unica, appunto, perché già in occasione del 30esimo anniversario, la band aveva programmato un concerto come quello a cui abbiamo avuto la fortuna di assistere ad Amburgo nel 2020, ma a causa dello scoppio globale della pandemia, i nostri optarono per un live streaming che, purtroppo, non ebbe il medesimo riscontro.

Quattro anni dopo, il pericolo è svanito e i Gamma Ray hanno deciso di riproporre questo evento in terra cremasca, dando così vita ad una performance stellare che, in questa sede, verrà appunto divisa in due parti: la prima vedrà la band insieme a Frank Beck, il cantante che dal 2015 affianca Kai Hansen, a cui spetta il compito di scaldare ed incitare sempre di più il pubblico; la seconda vedrà Ralf Scheepers fare capolino diverse volte sul palco ad accompagnare il combo di Amburgo a più riprese.

Nonostante l’ottima padronanza tecnica dei Gamma Ray, ciò che in un primo momento regala qualche perplessità è il vocalist teutonico: per quanto bravo possa essere Beck, chi scrive non vi nasconde quella punta di amarezza nel vedere l’istrionico Hansen destreggiarsi solo con la chitarra e ignorare totalmente il microfono, visto appunto il suo desiderio di non danneggiare le corde vocali. Scelta più che comprensibile, sia chiaro, ma la prima impressione avuta sin dalle note di ‘Land Of The Free’ è quella di aver a che fare con un cantante sì bravo, ma che da solo risulta forse un po’ impersonale.

Carismatico e indiscutibilmente una spanna sopra a tutto è Ralf Scheepers. Di tutt’altra pasta e tra le migliori voci in assoluto che il panorama metal potesse regalare, il muscoloso frontman teutonico incanta e ammalia il pubblico sulle note di ‘Lust For Life’, seguita da una bellissima interpretazione di ‘One With The Word’. Le emozioni questa sera sono la parola chiave di questo set: lo stesso Scheepers, visibilmente commosso e contento di essere in quel di Cremona, ha più volte ringraziato il pubblico, parlocchiando anche spesso e volentieri in italiano. Si è concesso persino un abbraccio fraterno con lo stesso Hansen, un gesto che sancisce la profonda stima tra i due colleghi e che ha rallegrato tutti i fan presenti.

Una menzione speciale va all’esecuzione, superlativa, di ‘The Silence’, che vede per l’occasione i due vocalist dividersi le controparti e regalare un duetto egregio. Grande assente in questo tour dei Gamma Ray Henjo Richter. Il chitarrista è attualmente indisposto a causa di un incidente stradale che lo ha coinvolto a gennaio, a cui è subentrato Kasperi Heikkinen (ex- Battle Beast, ora Beast In Black), che ha saputo ritagliarsi il proprio spazio e dimostrare la propria competenza, rendendolo uno dei migliori chitarristi finlandesi in circolazione.

Novanta minuti sembrano volar via troppo velocemente e, senza rendercene conto, giungiamo alla parte conclusiva dello show dei Gamma Ray con una tripletta di tutto rispetto composta da ‘Heading For Tomorrow’, ‘Send Me A Sign’ e ‘Heaven Can Wait’.

Ciò che il raggio gamma ha offerto al pubblico italiano è senz’altro il concerto dell’anno, quello che in molti hanno aspettato per anni, con la speranza e il desiderio di poter assistere ad una magia del genere anche in sede live e, soprattutto, in presenza! Un evento più unico che raro che questa sera ha scritto la storia del metal e a cui siamo lieti di avervi preso parte. Grazie Gamma Ray

Ph. © Stefano Panaro / ONR 2024

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