Tre giorni di gloria: TOdays Festival live a Torino
Si è da poco conclusa la tre giorni del TOdays Festival di Torino, prima edizione di un evento che ha occupato gli ultimi giorni d’agosto.
TOdays è un nuovo contenitore, aperto a 360° alla musica e all’arte che hanno letteralmente invaso un quadrilatero all’interno della città, sfruttando venue già conosciute (Spazio 211) e spazi insoliti (Docks Dora, Ex Cimitero di San Pietro in Vincoli).
Nato da un’idea di Gianluca Gozzi, il festival è stato a tutti gli effetti un evento che ha portato a Torino nomi di tendenza, tra grandi classici dell’alternative rock senza tralasciare gli eroi moderni di casa nostra.
E infatti, i nomi di punta, i tre headliner ai TOdays, sono stati Tv On The Radio, Verdena ed Interpol.
I main event sono andati in scena all’aperto, allo Spazio 211.
I concerti in apertura, a partire dalle ore 19, han fatto parte di un “evento all’interno dell’evento”, ovvero l’INRIfest: l’etichetta discografica, di casa a Torino, ha infatti portato sul palco alcuni tra i propri artisti, riuscendo nell’intento di realizzare una consecutio musicale interessante.
Venerdì 28 agosto
La giornata del venerdì, purtroppo, è stata la meno seguita.
Il viaggio da Roma a Torino in auto è stato un incubo durato ore (di traffico in autostrada), e sono riuscita ad arrivare appena in tempo per l’esibizione dei Tv On the Radio.
In apertura a loro, per dovere di cronaca, hanno suonato i Monaci del Surf, Titor e Bianco.
Ma veniamo ai Tv On The Radio: in realtà, a mio parere, il vero nome interessante di tutto il festival è stato il loro.
Se l’affluenza non è stata tra le migliori nonostante questa fosse una data unica in Italia, la band di Brooklyn capitanata da Tunde Adebimpe non ha deluso le aspettative.
Il loro concerto è iniziato in leggero ritardo sulla tabella di marcia prevista, ma è stata un’attesa ripagata dal meraviglioso spettacolo che hanno saputo regalare ai presenti.
Le mosse, sognanti ed autistiche, di Tunde, fluttuante sulle note di brani quali ‘Blues from down here‘, hanno accompagnato il pubblico in un percorso sonoro, vero e proprio viaggio tra le hit del repertorio classico e alcuni pezzi ripescati dall’ultimo disco, “Seeds” (2014).
Un’esibizione senza fronzoli, con la semplicità di chi la musica la fa perché ha davvero voglia di comunicare qualcosa al proprio pubblico.
Sabato 29 agosto
Anche in agosto, nonostante il caldo, i The Cyborgs hanno dato spettacolo con le loro maschere da saldatori.
L’apertura concerti è stata affidata al loro boogie, e la giornata non poteva cominciare meglio.
Genere diverso, stessa energia: dopo di loro sul palco sono saliti i C.O.V. e i Linea 77, dai suoni più dirompenti e dissacranti, che hanno chiuso la serata prima di fare spazio ai Verdena.
Con loro, non posso esimermi dal fare alcune considerazioni: non li ho trovati necessari.
E’ vero che chi li ascolta oggi, nell’80% dei casi non è lo stesso fan de “Il suicidio dei samurai” (2004), e questo lo dimostra l’età media che si riscontra ai loro live (ventenni).
E’ anche vero che, dopo l’uscita del loro ultimo lavoro (“Endkadenz”, disco in due volumi) l’attività live della band è del tutto inflazionata.
Nel 2015 i Verdena sono stati headliner ovunque: dalla sagra della salsiccia al Rock In Roma, tanto per dire.
Una sovraesposizione mediatica che incontra sicuramente le logiche di mercato (il soldout con loro è una garanzia), ma che alla lunga può tediare “i puristi della musica”, che si sono ritrovati da marzo in poi i Verdena in ogni dove.
Parentesi a parte, la data di Torino è andata as usual: ottima esecuzione dei pezzi, pochi (ma puntuali) nervosismi da parte di Alberto Ferrari, dolcezza e affetto verso il pubblico, invece, da Roberta Sammarelli – timida e sorridente, bellezza algida e musicista dirompente.
Domenica 30 agosto
INRI propone, stavolta, Anthony Laszlo, un duo dirompente che riscalda l’atmosfera a suon di indie rock.
Si prosegue con l’elettronica avanguardista di Dardust, progetto che può sembrare fuori contesto ma che sa conquistare l’attenzione dei timpani più sopraffini, e si va a concludere con Levante, la bella siciliana che tiene alta la bandiera del cantautorato in Italia.
Serata di maggiore affluenza, questa, in previsione della prima data del tour italiano degli Interpol.
Se i fan della prima ora non riescono a perdonare il sound più commerciale di “El Pintor” (2014), è innegabile ed intramontabile il fascino di Paul Banks, frontman della band newyorkese.
Statici dal punto di vista della presenza scenica, immensi per tutto il resto: gli Interpol mantengono un evidente aplombe, si concedono poche parole col pubblico, ma la risposta è calda ed energica.
Si balla e si canta con le braccia alzate al cielo: un tripudio di suoni e voci, un’onda sonora unica sulle note di ‘Slow Hands‘ e ‘Rest My Chemistry‘.
L’eleganza e la classe degli Interpol sono l’elemento ideale per concludere il TOdays festival.
Parlando di numeri, come un contabile che ha fame di sapere come è andata, questa prima edizione del TOdays Festival ha regalato soddisfazioni: oltre 23.000 presenze si sono riversate all’interno dei main event e degli appuntamenti dedicati all’elettronica, che sono andati in scena nelle altre location del festival fino al mattino.
Un impatto scenico notevole ed un’organizzazione che ha pensato a tutto, trasformando Torino in un salotto d’élite a cielo aperto portando vita e musica di qualità: meglio di così, che fare?
Sperare nel 2016, con una programmazione altrettanto interessante e d’impatto.