«Love is all»: The Chemical Brothers live a Roma
Due luglio, Ippodromo delle Capannelle, Roma.
L’anticiclone proveniente dall’Africa invade la capitale, ma questo non è bastato a fermare i 15000 spettatori provenienti da tutta la penisola per assistere allo spettacolo per eccellenza tanto atteso dal pubblico.
Non ha fermato nemmeno me, che affaticata e indebolita dall’ipotensione ho trovato comunque le forze necessarie per affrontare il viaggio dalla Sardegna alla “città eterna” e presenziare a quello che a parer mio sarà uno dei concerti di questo 2015.
Non un semplice live, ma un vero e proprio show fatto di esplosioni di luci che sembrano dividere il cielo in due, installazioni mobili che intendono sovrastare l’intera area delle Capannelle donando un aspetto di onnipotenza al mainstage.
L’area dell’Ippodromo delle Capannelle, suddivisa in vari spazi e attrezzata per ospitare il Postepay Rock In Roma 2015, ci accoglie nel tardo pomeriggio nel migliore dei modi: una birra fredda che aiuta a gestire meglio i 30°.
Sul palco, diviso a metà, si stanno preparando i JoyCut, già presenti nella data dell’Hydrogen Festival di Padova la sera precedente.
Un trio che porta su questo palco un rock sperimentale, e che raccoglie il consenso del pubblico che pian piano inizia a radunarsi nel prato fronte palco.
Cambio palco e nell’altra metà arrivano i Moods, band salentina che spazi dal pop-rock all’elettronica, vincitrice del contest Postepay Rock in Roma Factory.
Ancora pochi brani e l’australiano Flume, per la prima volta in Italia, si impossessa dell’attenzione di tutti i presenti grazie al suo insormontabile talento.
Le luci si spengono per 45 minuti, il tempo necessario per permettere a i The Chemical Brothers di sistemarsi in postazione – tempo che sembra interminabile e che non fa altro che aumentare l’attesa dello spettacolo.
L’assenza di Ed Simons quasi non si nota: questa sera la protagonista è la musica, accompagnata dal gioco di immagini psichedeliche, luci e installazioni, create grazie alla collaborazione con il visual artist Adam Smith.
Quasi due ore di spettacolo che hanno ripercorso la carriera del duo britannico, con fusioni di sonorità capaci di rendere tutti i brani quasi nuovi alle orecchie dei più attenti.
Un anticipo di quello che sarà l’album in uscita tra pochi giorni e un ricordo di quelli che sono i brani più famosi, ma anche chicche, riservate ai fan più esigenti.
Dopo 24 pezzi, come ‘Tomorrow Never Knows‘, ‘Hey Boy Hey Girl’, ‘I’ll See You There’, ‘Chemical Beatsm’, ‘Don’t Think’ e la nuova ‘Go!’, il duo esce allo scoperto, saluta con le mani il pubblico e si dissolve tra il fumo, mentre sui mega schermi lampeggia una dichiarazione che mi strappa un sorriso e che mi fa pensare che poi alla fine, il senso è tutto qua: LOVE IS ALL!