Graffiante ed ironica: Carmen Consoli live a Firenze
Un’assenza lunga cinque anni che si trasforma in una buona abitudine, quella di Carmen Consoli, che fa tappa a Firenze il 18 aprile con il suo nuovo tour – “L’ abitudine di tornare”, appunto.
Nel buio adrenalinico del Nelson Mandela Forum, Luciana Luccini (basso), introduce la Cantantessa che viene accolta con enfasi dal variegato pubblico che affolla il palazzetto.
Il quinquennale silenzio è spezzato da ‘La signora del quinto piano‘, il racconto straziante di una tragedia annunciata descritto con la sardonica ironia che contraddistingue tutti i testi dell’ artista, capace da sempre di creare connubi perfetti tra le storie che racconta, i concetti che esprime e le sonorità che ricerca.
Carmen Consoli irrompe così, parlando di femminicidio.
E non dice nient’ altro oltre alla canzone stessa, perché la “fimmina di poche parole”, come si è autodefinita, preferisce cantare e indurre riflessioni piuttosto che perdersi in futili spiegazioni.
La Cantantessa presenta ‘Esercito Silente‘, altro brano tratto dall’ultimo album, e lo fa citando Giovanni Falcone: «Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa; chi parla e cammina a testa alta muore una volta sola».
E mentre le linee armoniche del brano ci introducono alla violenza di un territorio deturpato dall’omertà e dal silenzio, il pensiero non può far altro che andare ad un paese il quale, dopo aver perso atrocemente un eroe dietro l’ altro, ci sta crollando addosso, e non solo in senso metaforico.
Carmen Consoli regala due ore intense, dove un rock condito da venature elettroniche è il sipario perfetto per l’interpretazione che riesce a dare ai brani, a loro volta in grado di testimoniare quadri interiori ben delineati o metafore interpretabili.
Dalle solitudini di ‘Matilde odiava ai gatti‘ ai tradimenti di ‘Bésame Giuda‘, passando per la satira in ‘AAA Cercasi‘ e il senso di frustrazione di ‘Sentivo l’odore‘, si susseguono una dopo l’ altra quelle che sono alcune tra le canzoni più belle ed importanti del suo repertorio, una tracklist estrapolata con maestria da un totale di 11 album.
Sul finale il gradito e pittoresco revival anni ’80 in riferimento agli anni dei Denovo con ‘Grida‘ e ‘L’Alieno‘, reinterpretati con il maestro Luca Madonia.
La Consoli graffia, come solo lei sa fare: ti sputa in faccia le sue ironiche e sempre eleganti considerazioni, ma decide lei come e quando farlo.
‘L’ abitudine di tornare tour‘ ha dato la conferma che quando si parla della Cantantessa poco importa quanto tempo passerà prima di un nuovo album o un nuovo tour: varrà sempre la pena aspettare.