Delirio sonoro e onirica alienazione: A Place To Bury Strangers live a Bologna
Il 17 aprile sono uscito di casa in bicicletta e via, con Lucia, in direzione Locomotiv Club per il concerto degli A Place To Bury Strangers.
La serata inizia con il concerto dei Rape Blossoms, band post-punk proveniente da Gent, città nel nord del Belgio: una scelta interessante come opening act, la migliore che potessi immaginare.
I Rape Blossom si mostrano infatti all’altezza della situazione, assolutamente adeguati per per catapultare i presenti nel clima freneticamente paranoico e intensamente tetro che farà da linea mentale per tutta la serata.
Al termine della loro esibizione, dopo una minima attesa, ecco salire gli A Place To Bury Strangers sul palco ed il Locomotiv esplode.
Nell’oscurità generale la band di New York inizia la sua esibizione, con un live che rappresenta circa un’ora e venti di delirio sonoro e onirica alienazione.
Sono proposti in scaletta tutti i brani provenienti dal loro ultimo album, ‘Transfixiaton‘, uscito a febbraio di quest’anno: dalla imprevedibile ‘We’ve come so far‘ alla martellante e straniante ‘Straight‘, passando per le tenebre noise di ‘Fill the Void‘, il concerto è una mitragliatrice di emozioni in un campo minato di suoni spaziali, un excursus totale sulla straordinarietà della pura distorsione.
Come dei lampi, durante il concerto c’è spazio anche per i lavori passati del gruppo.
Con ‘I lived my life to stand in the shadow of heart‘ il Locomotiv si ribalta e si rigira: il pubblico in estasi è in un’altra vita.
Il finale di serata è lasciato all’incursione della band in un set in mezzo al pubblico, spiazzante per tutti i presenti: due brani sempre da ‘Transfixiaton‘, il viaggio ambient di ‘Lower Zone‘ e il dark metallico di ‘Now it’s over‘ e tutto finisce, forse troppo improvvisamente, forse con qualche senso di vuoto, ma forse è proprio così che doveva chiudesi il live.