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Lazza, la promessa è mantenuta

Dopo la data zero della scorsa settimana a Vigevano, si è aperto al Palazzo dello Sport di Roma l’”Ouver Tour” di Lazza.

Dopo la vetrina sanremese, che lo ha visto arrivare secondo dopo Marco Mengoni, il pubblico era pronto ad accoglierlo a braccia a perte.
C’era la nuova generazione che lo ha conosciuto alla kermesse sanremese, ma tra i presenti tanti fans che seguono il rapper milanese dai tempi di “Zzala”, il suo debutto discografico uscito il 14 Aprile 2017.

Lazza

L’apertura del concerto è stata affidata a ‘Ouv3rture’, sul palco un quartetto d’archi (il Quartetto Flegreo che accompagna da anni Edoardo Bennato), un pianista e la band al completo.

La scenografia è imponente, un cerchio di luci si abbassa sul palco e compare un’immagine che ricorda Sirio, la stella più luminosa, quella che dava il titolo al suo terzo album uscito nel 2022 (ripubblicato quest’anno con la canzone presentata al festival ‘Cenere’).
Dopo ‘Molotov’, Lazza saluta il pubblico di Roma con una certa sicurezza – «Come state raga? Mi auguro vi siate vestiti comodi perché saranno due ore belle lunghe».

Ha mantenuto la promessa: sono state due ore ricche di emozioni, durante le quali ha ripercorso i suoi già sei anni di carriera attraverso le sue canzoni più importanti, lasciando il brano sanremese quasi a fine serata.
Durante la serata c’è stato il tempo anche per una piacevole sorpresa: Lazza si è messo al pianoforte,  strumento studiato al conservatorio e c’è da dire che quando lo suona il talento è da brividi.

Per salutare la sua gente, una riflessione carica di gratitudine e consapevolezza: «Venivamo da una cantina che puzzava di umido e abbiamo costruito tutto questo: pazzesco».

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Roma, 19/04/2023
© Fabio Arboit / ONR

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