JPEGMafia, un uragano che lascia il segno
Se in uno Stadio Dall’Ara di Bologna gremito all’inverosimile sta andando in scena la Santa Messa del Blasco nazionale (qui le foto, n.d.r.), in un più umile ma non meno zeppo Circolo Magnolia di Segrate (MI) sta per scatenarsi l’uragano JPEGMafia.
Tour europeo per il rapper newyorkese, attualmente impegnato a promuovere il suo ultimo lavoro scritto a quattro mani con Danny Brown (“Scaring the hoes: Vol.1”) e che prevede Segrate come unica data italiana.
Pur avendo una vita musicale abbastanza recente, proprio grazie a questa sua straordinaria sperimentazione viene subito acclamato dalla critica.
Per capire di cosa parlo basta dare uno sguardo agli artisti da lui citati come fonte di ispirazione.
Tra i vari, si tratta anche di Kayne West, Ice Cube, Bjork, Radiohead, The Backstreet Boys: artisti che tra loro, onestamente, non hanno nulla in comune.
Proprio per la sua trasversalità, non è un caso che sia stato scelto come opener nel tour americano dei Turnstile.
Sound designer, producer e dj, propone un mix tra djset e live per poi cedere il microfono ai Teamcro, altro collettivo meneghino, che si scatenano sul palco con una miscela di rap-trap-techno.
Effetto che, per fortuna, è svanito in fretta con l’arrivo di Peggy acclamato a gran voce dal pubblico.
JPEGMafia si presenta sul palco come one-man-band: da solo.
Nemmeno un dj a supporto, sarà infatti lui a gestire il live mettendo in autonomia le basi.
Solo sì, dicevo, ma l’energia che riesce a sprigionare è impressionante: scattante sul palco e mai fermo, si concede a bagni di folla tra i fans delle prime file.
La set list è composta da una ventina di pezzi in buona parte tratti dall’ultimo lavoro ma lasciando spazio anche alle produzioni meno recenti, come l’introduttiva ‘Jesus Forgive Me, I Am a Thot‘ (“All my heroes are cornballs”),’Bald!‘ e ‘Nemo!‘ (“LP!”).
Tra le varie riconosco anche una cover a cappella di ‘Call me maybe‘ a conferma di quanto il suo sound riesca effettivamente a pescare a piene mani (e miscelare tra loro) generi diversi.
La risposta del pubblico, calcolando l’affluenza e la partecipazione, fa intuire quanto JPEGMafia sia già riuscito a dare ai propri fans.
La tempesta è finita, andiamo in pace ma ricordiamoci di tenere d’occhio questo talento che, indubbiamente, non è ancora esploso del tutto.
Amen.