HOME FESTIVAL 2016 Day 3: See you atHOME
Ci vediamo all’Home, tutti. Nella terza giornata di Home Festival è facile trovare qualcosa di gradito, visto che è la più ricca per numero di artisti in programma. L’affluenza prevista è molta e Home Festival si prepara ad accogliere i suoi ospiti.
Alle 16:45 il main stage vede come primo artista FRED DE PALMA, rapper torinese. Segue a ruota GEMITAIZ, rapper noto per la poetica dei testi e la forte personalità. La sua è la seconda presenza consecutiva all’Home Festival, scelta premiata da un pubblico questa volta più numeroso. Nel live è accompagnato da diversi strumenti, opzione non scontata per il genere rap/hip hop. In scaletta i brani dell’album ‘Nonostante tutto’, pubblicato lo scorso gennaio e ben gradito ai fan, che esultano con cori e movimenti coreografici.
Segue FABRI FIBRA, produttore discografico e rapper tra i più conosciuti nel panorama italiano. Tra i brani ‘Lo sto facendo’, ‘Su le mani’, ‘Applausi per fibra’ e ‘Rap in guerra’, testo con cui Fibra evoca gli anni in cui il rap italiano entrava per la prima volta nelle major.
L’apertura dell’Home Festival è arrivata con qualche ora di anticipo rispetto alle giornate precedenti e anche il programma pomeridiano sembra adattarsi, indirizzandosi ad un target più giovane. Guardando i primi due concerti penso che la generazione dello Smartphone sia piuttosto singolare: sgomita per stare sotto al palco e poi, segue tutto il concerto dal display in ripresa video. Sarà per questo che adesso li producono così grandi?
All’Isko tent, invece, sono WHILE SHE SLEEPS i primi ad esibirsi. In tour dopo l’uscita dell’ultimo album ‘Brainwashed’, la band metalcore britannica si caratterizza per la voce potente e i movimenti energici. Potrebbero sembrare anche un po’ troppo energici: da subito calci in aria, microfoni lanciati e ripresi, anche il pubblico si anima parecchio. Il “pogo” regna sovrano e la nebbia causata dalla superfice sabbiosa, anche. Bisogna riconoscere, tuttavia, che i concerti di questo genere musicale non si caratterizzano certo per atmosfere soft, chi ne è fan lo sa bene e lo apprezza.
Sullo stesso stage seguono gli ENTER SHIKARI, band indipendente tra le più popolari del Regno Unito, e molto apprezzata per aver contribuito alla crescita del genere electronicore. Pubblico e atmosfera completamente diversi, segno che ogni filone musicale è davvero ricco di sfaccettature. In scaletta i brani della loro carriera e quelli dell’ultimo album ‘The Mindsweep’ ben accolto da un vasto pubblico per i suoni sperimentali e sempre più distanti dal metalcore.
In molti si fermano ai punti di ristoro, peccato solo che in questa giornata non tutti si ricordino di lasciare puliti gli spazi. Gli stand delle associazioni propongono attività interattive i passanti non si tirano indietro dal partecipare. Si respira allegria, ma fa parecchio caldo, quindi decido di respirarla un po’ più all’ombra e do un’occhiata al Circus Stage, dove si susseguono i THE ACADEMY, BRUNO BELISSIMO e IOSONOUNCANE.
Uno sguardo poi al palco Grande V dove troviamo i VICTORIA AND THE HYDE PARK. Sorridente, energica Victoria. Nonostante l’interferenza acustica dei due palchi principali, su cui tra l’altro si riversa la maggior parte del pubblico, i VHP dimostrano entusiasmo. Tra le proposte, diverse re-interpretazioni di brani Rock, ma anche il singolo ‘Burn Down The Summer’.
Ci sono anche i JOHN SEE A DAY, band locale conosciuta per i travestimenti pittoreschi e per i testi (in dialetto), correlati da videoproduzioni ironiche e virali. Seguono gli SPACE MOSQUITO, elegantissimi e senza tempo nelle loro reinterpretazioni di brani celebri in stile Surf Rock.
A dare il via alla fase serale è SALMO, uno tra i pochi rapper a godere del sostegno dei non-amanti del genere. Anche lui sceglie la collaborazione di una band durante il live e gli arrangiamenti riscuotono successo. Tra i brani, diversi estratti da ‘Hellvisback’ ultimo album prodotto e che tra l’altro, ha visto la partecipazione del batterista dei Blink-182, Travis Barker. Non passa inosservata l’ormai proverbiale attenzione per il pubblico: si interrompe se qualcuno non sta bene, chiede acqua per le prime file e così via per tutta la durata del concerto. Che sia un atteggiamento forzato o no, non possiamo saperlo, ma di sicuro coccolare i fan è sempre un bel gesto.
Altra grande attesa di questa edizione, sono gli EAGLES OF DEATH METAL, il gruppo Californiano dal desert rock originale, di forte impatto scenico. La formazione live non prevede la presenza del co-fondatore Josh Homme, anche conosciuto come leader dei Queens of the Stone Age. A poco meno di un anno dalla pubblicazione dell’album, ‘Zipper Down’, fanno il loro ingresso all’Isko tent ballando. Occhiali da sole e chitarra a braccio, il frontman Jesse Hughes di esibisce in uno show senza sosta. Particolarmente espressivo ed ironico, introduce i brani sottolineando spesso il valore della vita e dello stare insieme. Ogni traccia si distingue e per una forza propria ed il pubblico partecipa, mani a tempo e cori all’unisono.
A chiudere la serata, arriva in main stage l’ultimo attesissimo MARTIN GARRIX, disc jockey, musicista e produttore discografico olandese. I brani autoprodotti e i remix di quelli celebri hanno portato l’artista ventenne, ad animare prestigiosi palchi internazionali come ‘Coachella’, ‘Tomorrowland’, ‘Amsterdam Music Festival’ e molti altri. All’Home Festival la scena è ricca di dettagli coreografici, tra cui spiccano vere e proprie fiammate nella parte frontale del palco. Non si possono cogliere le espressioni del volto, ma l’energia traspare e Martin Garrix riesce a far ballare fino a tardi il pubblico rimasto, che non accenna troppi cedimenti, se pure provato da una giornata intensa. Piccola sorpresa, la breve partecipazione del rapper FEDEZ.
L’aspetto che continua a catturare la mia attenzione, in questa giornata di Home Festival, resta il pubblico: spostandosi da un palco all’altro l’età anagrafica cambia notevolmente. Cambiano le parole, i sentimenti e il modo di vivere la musica. Di certo, Home Festival conferma anche oggi una proposta musicale vasta e un programma accurato negli accostamenti.
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