Helloween live ad Assago (MI): semplicemente impressionante
In una nebbiosa e umida serata milanese, il 18 novembre è successo quello che da molto tempo non aveva più riscontro in altre date live in giro per lo stivale.
La richiesta di biglietti all’organizzatore è stata tale da dover doppiare la capacità della venue, passando così da un’iniziale evento all’Alcatraz a finire in un Mediolanum Forum ad Assago (MI).
Un forum colmo con circa 7000 tra i più irriducibili, affezionati nostalgici e anche molti giovani, tutti impazienti di vedere live quella magnifica fusione di protagonisti appartenenti a due gruppi power metal anni ’90 che rispondono al nome di Helloween e Gamma Ray.
Chi non c’era ha sicuramente perso un grandissimo evento: un concerto di quasi tre ore dove il passare del tempo non si è percepito tanto era alto il coinvolgimento.
Da segnalare, inoltre, la genuinità delle esibizioni e la sinergica sintonia dei membri della band, non solo tra loro ma anche con il pubblico stesso.
Ritmi mai veramente indiavolati ma carichi di pathos ed energia: una sensazione di “ben fatto”, la voglia di far vedere che la band è al suo massimo stato di grazia nonché degna di onorare una location finalmente adatta a contenere la loro esplosività.
Non si pretendeva dagli Helloween la perfezione esecutiva né, soprattutto, quella canora.
È così che alcune stecche hanno fatto capolino tra le varie esecuzioni soliste, a riprova del fatto che Kiske non canta in playback.
Ma alla band si perdona ben di peggio, soprattutto se si recepisce l’onestà esecutiva: parlando in questi termini, le zucche arancioni qui non hanno nessun punto debole.
Dicevamo, sono in 7000 i fans che hanno assistito e si sono goduti questa mega festa, che rimarrà ben scolpita nei cuori di tutti quelli che vi hanno partecipato: è stato tutto “mega”.
Mega concerto, mega schermo con cartoni animati a tema, mega volumi (si narra che ad Amburgo abbiano sincronizzato l’ora quando hanno sentito l’inizio del concerto), mega palco con una passarella molto utilizzata da tutta la band durante il concerto, in continua ricerca di un più intimo contatto col pubblico.
Anche mega scaletta, nonostante l’assenza di quella ‘Pumpkins united‘ scritta apposta per il tour.
E ancora, mega lineup che racchiude sul palco ben 7 tra i membri storici degli Helloween pronti ad una mega festa finale.
Protagonisti indiscussi, tutti gli appartenenti alla band si sono spartiti equamente lo show regalando ottime performance e, soprattutto, annullando qualsiasi possibile reticenza o astio tra loro stessi ponendo in evidenza la grande esperienza che li contraddistingue.
Cosa non proprio facile vista la grande personalità di tre chitarristi come Kai Hansen, Michael Weikath e Sasha Gerstner e le due voci principali protagoniste di Michael Kiske e di Andi Deris – senza scordare quella di Hansen, che si è fatto diligentemente da parte sfoderandola solo nei suoi pezzi da solista e che ha regalato anche un doveroso omaggio alla fresca perdita di Malcolm Young.
Grandissima emozione durante il drum solo di Dani Löble, nel quale il batterista ha duettato con il compianto Ingo Schwichtenberg durante la proiezione di un video celebrativo alle sue spalle.
Sarà retorica, ma il cielo si sta sempre più riempiendo di ottimi musicisti…
A compendio di tutto questo, il granitico sound offerto da Markus Grosskopf e i suoi bassi, che attraverso un impianto enorme fanno ben vibrare il petto e muovere il sedere ai presenti in platea.
In verità, è molto strano vedere come tutto il pubblico degli spalti ascolti il susseguirsi dei brani seduto, in riverente rispetto per quasi tutta la durata del concerto.
Concerto che, con un uso sapiente dell’alternanza sul palco dei musicisti, si conclude dopo ben due pause con una trionfante ‘I Want You‘, con tanto di palloni colorati che rimbalzano sulle teste compiaciute e ricoperte da coriandoli arancioni e neri.
Gli Helloween hanno regalato tre ore a persone che lo ricorderanno per molto e molto tempo ancora.