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Godspeed You! Black Emperor live a Bologna: estremo di raffinata compostezza ed emozione

La sera del 26 aprile si torna al caro Estragon Club di Bologna, contenitore di tanti concerti e di tanti ricordi, per uno degli eventi più attesi di questa primavera alquanto inoltrata.
Protagonisti sono i Godspeed You! Black Emperor, gruppo fautore dei gusti alternativi di tante persone di svariate età, come quelle numerosissime presenti per l’occasione.

Una buona apertura atmosferica la dà KGD, anche se purtroppo non ho percepito una forte concentrazione su questo interessante progetto ambient macchinistico.
Il suo set ha funzionato bene, un’oretta di warm up nell’attesa di quello che sarebbe successo di lì a breve.

Sul palco i Godspeed You! Black Emperor salgono con calma, composti, freddi, precisi e puliti.
Sono tutti: si guardano, si siedono, partono.
Con la grazia di un’alba in spiaggia iniziano la loro esibizione, parte lo straniamento in fantasia di ‘Hope Drone‘, i visual in carboncino e l’inizio di un viaggio di 90 minuti, del quale come in una finale dei Mondiali cogli ogni momento, ogni sfumatura – almeno questo darà sicuramente più gioia in questo personale periodo storico nazionale. 
Prosegue ‘Mladic‘, il pathos è travolgente, gli occhi del pubblico lucidi.: qualcuno li tiene chiusi, in sogno; qualcuno è al limite del delirio fisico.
Pochissime facce neutre dinanzi ad uno spettacolo del genere, che tocca il suo apice con una inaspettata ‘Sleep‘, dalla loro mitica pietra miliare “Lift you skinny fists like antennas to heaven”.
Era da già da un po’ che non piangevo ad un concerto, all’Estragon Club è stato impossibile resistere.
Pura meraviglia artistica: d
a quel momento il locale è in volo e vi rimarrà fino alla fine del concerto.
L’ambo dell’ultimo bellissimo disco, ‘Fam/Famine‘ e ‘Undoing a Luciferian Towers‘, è seguita dal finale sfogo di ‘BBF3‘, in cui ho sentito in mezzo anche un paio di urla, date dalla liberazione da un bellissimo turbine interno di carichissime emozioni.

Un’acustica al di sopra delle aspettative ha ampliato la resa di un concerto composto e scenicamente freddo dei Godspeed You! Black Emperor, che hanno saputo rivolgere ed estasiare le oltre mille persone accorse trasformando una gelata presenza in un viaggio artistico mentale degno dei sogni più belli fatti in infanzia.
Memorabile il live, memorabili loro.
Gli estremi si toccano, e in questo caso, non possono essere più uniti.

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