Gianna Nannini live a Collegno (TO): i maschi innamorati come me
La ragazza rock, la Vasco donna, l’‘Avventuriera’, insomma Gianna Nannini, è qui al Flowers Festival di Collegno per un 19 luglio 2016 con un piede negli anni ’80.
Finite da un po’ di giorni le “notti magiche” della Nazionale, la Gianna Nazionale gira l’Italia con il suo tour. Per chi scrive Gianna Nannini è stata la prima cantante donna di un certo interesse quando ero piccolo così, certo era facile perché era il periodo del Mondiale di Italia ’90, ma da lì è stato un attimo recuperare una cassettina di mio padre che conteneva tutte le più famose: ‘Fotoromanza’, ‘Ragazzo dell’Europa’, ‘Bello e impossibile’ eccetera. Tutte le parole a memoria che so vengono da lì perché quando sei bambino la memoria funziona da dio.
Da quella cassettina Gianna estrae l’apertura, che è una bomba: ‘L’America’. Segue ulteriore rock’n’roll, poi ‘Profumo’ in versione quasi gospel. In generale, il robusto tappeto di cori le consente di fare un po’ quello che vuole, ma il coro reale è il pubblico.
Eccola, t-shirt bianca, pantaloncini strappati a metà tra shorts femminili e Angus Young degli AC/DC. Rispetto a quest’ultimo ha un anno in più, e con la stessa energia sgambetta sulle sue Converse per due ore di show.
La voce è inconfondibile, ormai si contano diversi tentativi di imitazione ma sempre di esito Marrone. Timbro saturato da un overdrive naturale, vocali spalancate sulla vita che non ha tempo di aspettare, tonsille rubate all’hard rock.
Toscanaccia, autoironica, chiacchiera volentieri a volte col pubblico a volte tra sé e sé (chissà cosa si dice!). Gianna mi ha sempre dato l’idea di conoscere estremamente bene ‘I maschi’ innamorati dentro ai bar, e la parola “carezza” cantata da lei è la prima immagine che mi viene in mente se mi dici Gianna Nannini.
Un bel po’ di cover: Tenco, Endrigo, Guccini, Don Backy… e ovviamente ‘Amandoti’ scritta da Giovanni Lindo Ferretti. E poi i successi della sua “seconda esplosione”, ‘Maledetto ciao’, ‘Sei nell’anima’, ‘Io’… la sezione d’archi si prende le sue rivincite sulle chitarre elettriche.
Su ‘Latin Lover’ imbraccia il violino perché – attenzione – sa suonare il violino. Una delle massime meraviglie è quando scopri che il cantante (che supponi non sappia suonare nulla, essendo cantante) è un musicista vero, molto più di te che suoni quattro accordi con la chitarra e pensi di saperne abbastanza da scrivere su un sito di musica. Ops…
Si sa che Gianna Nannini non ama i cellulari ai concerti che fanno foto e video. Completamente d’accordo. Comunque il pubblico fa un po’ come gli pare, con iPhone spesso e volentieri un po’ scheggiati sul display, segno anche per essi di una vita rock vissuta senza plastichina protettiva. E allora stavolta può andare bene così.
Finita la prima parte, torna sul palco in canotta nera, giacchetta rossa, fisico davvero invidiabile. Le ragazze con la fascetta di Gianna, sedotte per l’ennesima volta dal loro idolo, preparano la visita nel backstage. Ma nessuno ha molta voglia che questo concerto finisca.
Penso che, oltre ai ggiovani dell’indie e ai cantautori di mezz’età, sia cosa buona e giusta vedere dal vivo anche certi “classici del pop”. Sono molto contento di essermela goduta, stesso discorso per un altro personaggio seppur di tutt’altra personalità degustato poco tempo fa.
Gianna Nannini ci saluta con ‘Notti magiche’, sotto il cielo di un’estate italiana.
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