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Gianluca Grignani, il genio contro corrente

Una festa nella festa: al Fabrique di Milano si celebra “La Fabbrica di Plastica”

Con un anno di ritardo, si spengono 25 candeline per l’album che ha consacrato Gianluca Grignani

Siamo saliti sul treno insieme a Gianluca Grignani, per ripercorrere le tappe più importanti della sua carriera e soffermarci sul suo capolavoro più discusso, visionario e sperimentale, “La Fabbrica di Plastica”, diventato oggi album cult della musica italiana. 

Un concept album nel quale un giovane Grignani si ribella alla catena di montaggio del pop che l’aveva reso famoso prima con il singolo ‘La mia storia tra le dita‘ e poi con ‘Destinazione Paradiso‘, che diventa immediatamente un grandissimo successo.
“La Fabbrica di Plastica” invece ha sonorità più rock e la melodia lascia libero sfogo a chitarre distorte e arrangiamenti al limite della psichedelia.
È un grido contro la società, la cultura dominante.

«Se il mondo è di plastica, è fatto di plastica
Il mio è di plexiglass blu»
‘La Fabbrica di Plastica’, Gianluca Grignani

Ed è esattamente la diversità che padroneggia nel concerto a Milano.
Fischia il treno e si parte!
Ed è nientemeno che “La Fabbrica di Plastica” a scivolare veloce e grintosa sui binari: i musicisti, con la maschera da saldatori, ci portano indietro nel tempo in quello strepitoso videoclip che era già troppo avanti e poi lui: l’omino della fabbrica modellato su “Arancia Meccanica”. 

Si susseguono ‘Più famoso di Gesù‘, ‘Solo Cielo‘, ‘Testa sulla Luna‘, ‘Fanny‘ e si accelera marcia.
Il genio e la follia di un artista controverso, irreverente, anticonformista che non segue la scaletta ma improvvisa, prende il sopravvento.
Va e viene dal palco sotto gli occhi dei musicisti spaesati che cercano di tenergli testa, ma si sa: Grignani è così, lo devi seguire e lasciare libero perché irrequieto.
Continua a cambiare chitarre finché non trova quella giusta, il microfono con il filo crea già troppo legame, ogni volta che si muove verso il pubblico è come un abbraccio della folla e a lui piace quel calore, lo ricarica.
Ospiti d’eccezione ad ascoltarlo Ambra Angolini (rimasta nella penombra di lato palco) e Joe Bastianich, sotto gli occhi di un pubblico che non cerca il loro sguardo ma è lì per altro, per Grignani.
In prima fila invece i fans che lo seguono da decenni, che vantano concerti su e giù dallo stivale e sfoggiano foto di momenti intimi passati insieme (come una giornata di compleanno passata di fronte al cortile di casa in pigiama e una chitarra) che soprattutto dentano, ancor di più, la grande gioia di esserci.
E che importa se la chitarra acustica non andava bene, è il turno di ‘La mia storia tra le dita‘ e lui senza problemi la canta a cappella, insieme al suo pubblico.
Il giorno perfetto‘ fa venire la pelle d’oca, è un pezzo nel quale il cantante mette tanto di sé.

«Voglio vivere così, con tutti i miei sbagli e miei “ma si”»
‘Il Giorgno Perfetto’, Gianluca Grignani

Destinazione Paradiso‘ non fa da capolinea e a squarciagola la cantano tutti insieme, con arrangiamenti più moderni e meno smielati.
Dio privato‘, ‘L’allucinazione‘, ‘Rock Star‘: Grignani è sempre una rock star, anche dopo 25 anni.
È la sua vera indole, la si nota anche nel desiderio di svolta, di reinterpretarsi. 

«Oggi cosa c’è?
Sembra che il mondo stia girando con me
Tutto si ripete
Come se il tempo sbagliasse le sue fermate»
‘Qualcosa nell’Atmosfera, Gianluca Grignani

Che esistano atmosfere diverse, percepibili distintamente, nessuno ne dubita, come non è da dubitare il fatto che Grignani sia un grande artista.
La speranza è che il suo treno continui ad andare avanti e, anche se non sui binari tradizionali, sia sempre inarrestabile la sua marcia.

Photo Gallery Gianluca Grignani

Roma, 16/10/2022
© Yamilé Barcelò / ONR

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