Francesca Michielin, una storia lunga 10 anni
Doppio sold out a Roma per Francesca Michielin
Enorme successo per festeggiare i 10 anni di carriera dell’artista veneta
Sono già passati 10 anni?
Per chi ne ha compiuti da poco 40 (la sottoscritta) questo periodo è costellato da un «non-ci-posso-credere-mi-sembra-ieri» dietro l’altro.
Ed in effetti, sembra ieri che Francesca Michielin esultava sul palco per la vittoria alla quinta edizione di X-Factor – ma, nella realtà, si tratta del lontano 2011.
Da allora di strada Francesca ne ha fatta tanta.
Non si contano i featuring e le collaborazioni, uniti ai premi vinti che si accostano ai due secondi posti raggiunti al festival nazionale per eccellenza (Sanremo, 2016 e 2021).
Originaria di Bassano del Grappa, piccola e ricca città poco distante da Vicenza, è una di quelle artiste che personalmente seguo con costanza nella propria evoluzione.
Rispetto ad altri nomi di spicco della scena pop italiana, lei si distingue per la tenacia e competenza professionale.
Insomma, non è tipa da poggiarsi sugli allori.
Polistrumentista (ha iniziato a suonare il pianoforte a 9 anni per poi approfondire anche il basso e le percussioni), ha studiato prima presso l’Istituto Musicale della sua città natale e poi in conservatorio, arrivando alla laurea in Direttore d’Orchestra.
Con una carriera già avviata, questo ai miei occhi si traduce come un amore totale verso la musica, perché diciamocela tutta: quanti artisti usciti dai talent si (ri)mettono a studiare?
In un settore saturo di auto tune e musica generata da app che ha portato al successo e alla fama innumerevoli trappers & co., trovare chi versa sudore e investe il proprio tempo per migliorare il proprio talento non può che avere tutta la mia stima.
Ma torniamo al presente.
Il tour “Bonsoir! Michielin10 a Teatro” nasce per celebrare i primi 10 anni di carriera di Francesca Michielin e al contempo presentare il suo ultimo disco, “Cani Sciolti”.
Il tour è partito da casa sua, più precisamente dal Teatro Rimondini di Bassano del Grappa.
Un luogo per lei altamente simbolico poiché proprio qui, da bambina, tenne il suo primo concerto.
Dopo una manciata di altre date al Nord (Trento e Pordenone) eccola arrivare in Capitale.
La Michielin chiama, Roma risponde.
E lo fa con l’ennesimo sold out per entrambi gli appuntamenti all’Auditorium Parco della Musica.
Le date romane si tengono nonostante l’annuncio di un problema di salute, tale da causare lo slittamento di un firma copie in città e di un evento Apple Music a Milano – «ho un rene un po’ ballerino, un po’ sfigato».
Alle 21.15 Francesca sale sul palco di una Sala Petrassi colma di fans.
La prima cosa che noto è un velo di timidezza.
Qualcosa che la accompagnerà per tutta la serata e, in realtà, non la abbandona mai: lo percepisco ogni volta che la osservo.
Alcuni dettagli sono propri della persona e a distanza di tempo comprendo quanto tutto questo sia lei: spontanea, trasparente.
Francesca canta spesso ad occhi chiusi e quando li apre tiene lo sguardo fisso davanti a sé, quasi in cerca di un porto sicuro al quale aggrapparsi per non far trasparire troppo l’emozione.
Tutto questo, ai miei occhi, rivela una bellezza disarmante: la bellezza della genuinità.
Mantiene sempre una certa compostezza sul palco, nonostante sia lei stessa ad invitare il pubblico al movimento – «Lo so che non si potrebbe fare ma per questo brano alzatevi tutti in piedi!» (‘Ghetto Perfetto‘).
La scaletta è una celebrazione, un percorso esaustivo dalle hit più conosciute ai brani più recenti.
Un viaggio nostalgico a ritroso nel passato che conquista e piace a tutti.
Sul palco la Michielin è accompagnata da altri musicisti ma le luci li lasciano in penombra.
È necessario per valorizzare il fondale, rotondo, sul quale si alternano diverse proiezioni: l’iride di un occhio, la lava di un vulcano.
Tutto segue il tema dei brani.
“Bonsoir!” è un tour che ci racconta una storia, quella di Francesca: l’augurio è che prosegua esattamente così, come ha fatto sino ad ora, andando a prendersi tutto ciò che desidera.