Fiorella Mannoia e Danilo Rea, viaggio nel cantautorato italiano
Lei è l’interprete per eccellenza della musica pop-cantautoriale italiana, lui uno dei pianisti più raffinati e apprezzati nel mondo del jazz.
Stiamo parlando di Fiorella Mannoia e Danilo Rea che insieme formano un sodalizio artistico perfetto che unisce due mondi diversi tra loro con un obbiettivo comune: dar luce alle emozioni che suscita la grande musica cantautorale italiana.
Ed è proprio “Luce” il titolo del tour piano e voce che per l’occasione fa tappa nel suggestivo Anfiteatro dell’Anima di Cervere (CN) per il secondo appuntamento dell’edizione 2023 dell’Anima Festival.
La rassegna, ideata dai fratelli Chiarle, nasce con l’obbiettivo di promuovere l’arte e la musica e negli anni si è ritagliata un posto tra le manifestazioni culturali più importanti del Piemonte.
Tanti sono gli artisti che sono saliti sul palco dell’Anima Festival dal 2015 ad oggi, tra cui anche Fiorella Mannoia (ricorda Natascia Chiarle nella breve introduzione alla serata) che salì su questo palco qualche anno fa insieme alla sua band.
Questa volta però assisteremo a uno spettacolo diverso, come si percepisce già dalla scenografia molto suggestiva che vede la presenza di un pianoforte, di un microfono e di uno sgabello circondati da tante candele accese.
Alle 21:30 si spengono le luci e fa il suo ingresso Danilo Rea che, tra un virtuosismo e l’altro, accenna alcune celebri canzoni italiane.
Poi entra Fiorella, elegante come sempre, che apre le danze con ‘Oh che sarà‘ scritta dall’amico Ivano Fossati.
Sarà uno dei pochissimi brani originali (non cover) presenti nella scaletta.
Saluta il pubblico, lo ringrazia per aver sfidato la pioggia (che per fortuna è arrivata qualche ora prima dell’inizio del concerto) e anche l’umidità che tra le altre cose ha messo a dura prova la tenuta degli inconfondibili riccioli rossi (ci tiene a precisarlo).
Poi si passa alla presentazione dello spettacolo, un omaggio per l’appunto alla musica cantautoriale italiana che merita di “essere cantata per non essere dimenticata”.
Nella scaletta fatta insieme a Danilo ci sono pietre miliari del cantautorato nostrano, da ‘C’è Tempo‘ di Ivano Fossati a ‘Felicità‘ di Lucio Dalla, da ‘La Donna Cannone‘ di Francesco De Gregori a ‘La Cura‘ di Franco Battiato.
Canzoni eseguite magistralmente in una versione piano e voce intervallate da numero applausi di un pubblico che ha riempito le gradinate dell’anfiteatro.
C’è spazio anche per un omaggio alla voce di Mina con l’esecuzione di ‘Insieme‘ e non manca ‘Sally‘ di Vasco Rossi.
E poi tanti altri brani di artisti del calibro di Pino Daniele, Enzo Jannacci, Paolo Conte, Lucio Battisti, Riccardo Cocciante.
La chiusura è affidata a due canzoni celebri della sua discografia: ‘I dubbi dell’amore‘ e ‘Quello che le donne non dicono‘, entrambi scritti da Enrico Ruggeri in collaborazione con Luigi Schiavone.
Prima di congedarsi dal pubblico, come di consueto sul finale di ‘Quello che le donne non dicono‘ Fiorella lancia un messaggio forte e chiaro su un tema a lei molto caro: il No alla violenza contro le donne.
Le luci si accendono, il pubblico pian piano defluisce tra le scalinate dell’anfiteatro e il prato individuato come parcheggio per le auto.
Si torna a casa con un pieno di emozioni ma soprattutto con ancor di più la consapevolezza di quanta bellezza si nasconda nella musica italiana.