East India Youth live a Milano: l’escalation dell’elettronica britannica
Il 16 settembre si sono esibiti a Milano Iosonouncane e East India Youth.
La location del live è alquanto evocativa: si tratta dell’ex spazio Cobianchi, un’area sotterranea in Piazza Duomo accessibile da una scalinata recentemente ristrutturata ma datata 1924, anno in cui fu costruita dall’imprenditore bolognese Cleopatro Cobianchi.
La serata decolla poco dopo le 22 con Iosonouncane, che da subito inizia a puntare alto inanellando ‘Tanca‘, ‘Stormi‘ e ‘Buio‘ una appresso all’altra – brani tratti dall’ultimo lavoro discografico (“DIE“, 2015).
Una velocità che lascia perplessi, tanto da chiedersi cos’altro potrebbe accadere nei restanti 40 minuti di performance che gli competono.
Ed è proprio qui che il signor Jacopo Incani è riuscito a stupire i presenti, dando il via ad una lunga sequenza elettronica, spaziando da ritmiche e sonorità IDM fino a toccare l’industrial.
La performance è passata dall’essere un concerto di cantautorato elettronico ad un vero e proprio dj set: la voce da suocera incazzata di Iosonouncane si palesa qua e là come flash e le canzoni sono diluite in spazi sonori molto ampi.
Con la chiusura del suo live il pubblico è rimasto con i timpani bucati a causa dell’errata equalizzazione dei suoni del fonico, che in alcuni passaggi ha reso addirittura fastidioso l’ascolto.
Tocca ora a East India Youth, che si introduce ai presenti con ‘The Juddering‘.
Il musicista inglese struttura la sua esibizione partendo da pezzi più riflessivi e di stampo synth-pop come ‘Turn Away‘ e ‘End Result‘, nei quali mette in mostra le sue doti di cantante e musicista.
Nella seconda parte del concerto i ritmi si fanno sempre più incalzanti e i suoni si sporcano maggiormente: si passa da musiche quasi dream-pop a beat techno. East India Youth si trasforma da un angelico ragazzo in giacca e cravatta a un assatanato musicista grondante di sudore.
Da qui è un’escalation: l’artista, sempre più fomentato, distorce il suono del basso elettronico, colpisce con violente plettrate le corde, prende a pugni la tastiera e sbatte il controller contro il suo stand, rischiando più volte di far cadere l’attrezzatura a terra.
L’apice arriva con ‘Hearts That Never‘ quando East India Youth tira fuori l’essenza dance della sua produzione.
Lui si diverte e noi ci divertiamo.