Oca Nera Rock

Turn ON Music

Discoverland: un’astronave e il suo viaggio karmico

Roberto Angelini, Pier Cortese e Niccolò Fabi chiudono a Roma il tour di “Ero”

Il Monk in festa per le nuove canzoni del trio

Roma, 03 Dicembre 2024 | Ph. © Giulio Paravani

Succedono cose nei camerini di un concerto. Chi si rivolta dall’ansia e dall’emozione anche se è la millesima volta che sale su un palco Chi scalda la voce e chi i piatti. Qualcuno fa l’amore, altri si stendono su un lettino e si rilassano. C’è invece chi se la gode a tavola, magari riabbracciando vecchi amici. I più meticolosi ripassano i pezzi, verificano che siano a posto gli strumenti e chiamano i tecnici per un briefing. Altri giocano dando vita a progetti, collaborazioni, a volte strampalate e bizzarre. Ed è con leggerezza ludica che Roberto Angelini e Pier Cortese danno vita a Discoverland: l’idea di prendere grandi capolavori della musica italiana e internazionale e dar loro forme nuove. Scomporre, ricomporre, mescolare brani antipodici, alterare e rivoluzionare ambientazioni, sonorità e significati.

Elettronica, sintetizzatori, computer e IPad, Sequencer, vocoder, loop station, pedal steel e weissenborn guitar accanto alle chitarre classiche e acustiche. Il progetto Discoverland prende forma e dura cinque anni, il tempo di due album, “Discoverland” e “Drugstore”. Poi una pausa di sette anni.

Fino ai mesi scorsi, galeotta è una jam session tra amici. Due di questi sono Niccolò Fabi e Leo Pari. Prendono forma i primi brani originali, che finiscono su un terzo lavoro: “Ero”. Il disco esce nel settembre 2024, è seguito da un intenso tour nei teatri italiani, al quale partecipano anche i due amici citati. Ventitré date (vado a memoria) in due mesi, l’ultima delle quali a Roma, al Monk, a casa.

Un concerto romano di Roberto Angelini, Pier Cortese e Niccolò Fabi assume nella sua stessa natura le caratteristiche dell’evento. Artisti nati, nel triangolo “Il Locale”, “The Place” e “Angelo Mai”, i tre astri intorno ai quali, negli anni Novanta, orbitavano i cantautori della seconda ondata della scuola romana. Un po’ per amarcord, un po’ per la bravura, un po’ per la notorietà acquisita negli anni, si respira aria da grandi occasioni. Una ritrovarsi tra vecchi amici per alcuni, una festa dei fan per altri.

Discoverland
Niccolò Fabi, Roberto Angelini, Pier Cortese

Intuisco che la serata abbia una certa rilevanza quando scorgo la lunga lista di accrediti e inviti. Sarà lo stesso Bob Angelini, ringraziando il Monk per la disponibilità, a fornirne il numero. Si incontrano diversi compagni della sua avventura televisiva del venerdì sera. Ma come avviene in tutti i casi in cui un concerto travalica la dimensione musicale e diventa un evento, a un congruo numero di persone non frega un cazzo di ascoltare la musica. Basta essere riusciti a presenziarvi, poi si può tranquillamente parlare dei fatti propri.

Tre opening, rapidi e indolori. Tashi, ovvero Gabriele Angelini, figlio avuto da Roberto insieme a Claudia Pandolfi. È tra i musicisti accreditati in “Ero”. A lui darei un abbraccio anche solo per il coraggio di farsi presentare dal padre, di esibirsi con il padre e di farlo davanti ai fan e alle fan del padre. Poi Alessandro Ragazzo, cantautore e polistrumentista veneziano. Al quale darei il consiglio di presentarsi subito con nome e cognome, senza aspettare la fine del primo pezzo. Cattura l’attenzione e azzittisce i maleducati con maggiore efficacia rispetto a qualche virtuosismo sull’acustica.

Oppure di osservare bene cosa fa Leo Pari, altra vecchia volpe del cantautorato romano pre-indie. Genio e sregolatezza, sintonico con il pubblico, e crea il silenzio. Primo pezzo leggerino, secondo e terzo pezzo di spessore. “Dormi” e “Roma Est” hanno melodie che raccologono e danno forma a conflitti, sogni infranti, istinti protettivi, nostalgie, amare dolcezze. Se l’arte più pura e sincera nasce dal disagio e dal conflitto, Leo Pari può definirsi artista.

Leo Pari
Leo Pari

Arriva Discoverland. Cortese tra sequencer, tastiere, sintetizatori, loop e computer; Angelini con le sue chitarre; Niccolò Fabi al basso, alle percussioni e all’elettronica. Disposti a triangolo. I primi due ai lati del palco, il terzo al centro, due metri indietro, a voler scomparire, aiutato anche dalla nebbia e dal “buio blu” delle luci. I fotografi nel sottopalco avranno il loro ben da fare

La scaletta della prima parte del concerto rispecchia quasi fedelmente la sequenza dei brani dell’ultimo disco. Il viaggio di Discoverland  prende le mosse dalle atmosfere cupe della title track dell’album, elettronica, sequenze e voce di Pier Cortese passata in un vocoder o cosa simile.

Pezzi più riconducibili al mondo cantautorale come ‘Ero’ e ‘Al di là’, in cui si miscelano elettronica e folk acustico, si affiancano a brani più sperimentali. ‘Siren’ è psichedelia elettronica, con tappeti e giochi di flauti che fanno intravedere, in lontananza, il rosso di campi di fragole. La loro dissolvenza crea un vuoto nel quale si libra uno spoken word di Niccolò Fabi, appeso solo al filo di una chitarra acustica, ma inizialmente disturbato dal chiacchiericcio di chi dovrebbe essere altrove. La fine arriva sospinta dal Ghibli del deserto; percussiva, con ritmi del deserto e chitarra afrobeat. Ti aspetti l’entrata di una voce del sud del Sahara e invece rientra una citazione di ‘Attimo dopo Attimo’, brano di apertura del live.

Discoverland
Discoverland

Andamento argentino nella felpata e suadente ‘Karmatango’, con un coro a tre voci finale in cui si colgono invece sentori di canna da zucchero e rum. ‘Gange’ divide con ‘Siren’ la palma del momento più interessante e coinvolgente. Scritto dopo un loro viaggio in India, sonorità che arrivano da quella parte del mondo, mistiche, ipnotiche che diventano danza con cassa dritta prima, e in una preghiera karmica finale.

Nella seconda parte salgono sul palco solo Pier Cortese e Roberto Angelini. Spazio al “vecchio” progetto Discoverland, o,  per dirla con le parole del chitarrista: “Prendiamo canzoni meravigliose e le roviniamo”. Sembrano divertirsi molto a farlo. Una versione a velocità alterata di ‘C’Era Una Volta il West’ introduce il mash up di ‘Vieni Via Con Me’ al quale fanno da cornice ambientazioni alla Sigur Ros. Completano il quadro citazioni di ‘Bandiera Gialla’ e lingue di fuoco di pedal steel guitar alla Gilmour di ‘Echoes’.

Discoverland
Roberto Angelini e Pier Cortese

Tocca poi a ‘Jóga’ di Bjork, prima fusa, poi miscelata con ‘Misread’ dei Kings of Convenience, infine rimodellata, a tirar fuori un Frankenstein con la melodia vocale dell’artista Inuit e l’andamento armonico e ritmico del duo norvegese. La chiusura, molto paracula, con la citazione di ‘Lasciarsi Un Giorno a Roma’, manda in delirio la totalità dei fan di Niccolò Fabi.

Dello stesso Fabi, rientrato sul palco, eseguono ‘Amori con Le Ali’, nelle parole del suo autore nata come un apparente elenco di mezzi di trasporto e divenuta oggi qualcosa di più grande, indissolubilmente connessa con il significato profondo del viaggio, dell’incontro, del percorso condiviso.

Niccolò Fabi

Ciliegina sulla torta, l’omaggio a uno dei più grandi e sottovalutati: Ivan Graziani.  Una versione di ‘Monna Lisa’ un po’ psichedelica, un po’ Ben Harper di ‘Faded’: chapeau. Durante l’ovazione finale, con i tre abbracciati sul palco, avviene quello che non sarebbe mai dovuto succedere.

Gary Lineker, centravanti dell’Inghilterra e capocannoniere ai mondiali del 1986, disse una volta del calcio: «è quello sport che si disputa undici contro undici, su un prato verde con due porte… e alla fine vince la Germania». Così come il calcio, la scena musicale italiana è più varia e interessante di quanto si creda. Ma non si scappa e non si scampa. Puoi essere sperimentale, dissacrante, innovativo, ma troverai sempre qualcuno che ti farà finire sempre a tarallucci, Sanremo, “Partita del Cuore” e Morandi, Tozzi e Ruggeri sparati a palla nell’impianto.


Guarda le foto della serata

© Giulio Paravani

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.