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Diaframma, una continua evoluzione

“Ora Tour 2023”, i Diaframma ricominciano da Ciampino

Il tour della band fiorentina parte dall’Orion Live Club

Non nutrivo molte aspettative riguardo il nuovo live dei Diaframma, avevo sentito pareri discordanti sulle precedenti esibizioni di Fiumani: la sua natura dionisiaca e radicalmente punk ha talvolta prevalso a discapito del risultato finale. In molti a Roma ricorderanno il turbolento concerto di qualche anno fa al Wishlist, in cui si azzuffò con il suo batterista dell’epoca (ovviamente, adesso, ex).
Per prepararmi alla serata ho ascoltato in loop gli ultimi lavori del gruppo toscano soffermandomi in particolare sull’ultimo, “Ora”.
Un album gradevole ma che non raggiunge le vette del passato, pur contenendo almeno tre brani di ottima caratura, tra cui l’iniziale ‘Coperte Tumorali‘ con un testo personale e dissacrante che sottolinea la natura cinica e ironica del cantante.
L’appuntamento è curato dal Black Out (storica discoteca goth romana) e in effetti, molte di quelle presenti sono facce conosciute.
Con mia grande sorpresa noto che ci sono anche parecchi giovani, cosa non affatto scontata dato che i Diaframma sono una band che ha raggiunto la sua massima popolarità negli anni Ottanta.
Riflettendoci bene, Fiumani con il suo lavoro pioneristico negli anni Novanta ha spianato la strada a molte band indie nostrane che adesso lo venerano come uno dei padrini della scena.

Quando i Diaframma salgono sul palco il locale è quasi pieno nella sua interezza.
Il brano che apre le danze è, appunto, ‘Coperture Tumorali‘: il pubblico apprezza il ritmo incalzante con le sue aperture liquide e la voce distintiva di Fiumani, un cantante che non ha paura delle stonature che ogni tanto prende (anche su disco).
Ma viva Dio, dico io, finalmente un’artista vero che ci offre una prestazione sincera e senza inutili storture da auto tune, come purtroppo siamo abituati ad ascoltare ogni giorno in radio.

Federico Fiumani

I Diaframma snocciolano uno dopo l’altro tutti i classici della loro lunga discografia, dall’inno ‘Gennaio‘ all’indimenticabile ‘Diamante Grezzo‘ e alla sinuosaL’Odore delle Rose‘.
Il gruppo è affiatato e, senza soluzione di continuità, offre uno spettacolo che ci catapulta indietro nel tempo in un periodo in cui la musica non era solo business ma anche identità di appartenenza, dove la sottocultura fioriva e non esisteva l’appiattimento digitale dei giorni nostri.
Ma questo concerto non è solo un lungo viaggio nella nostalgia, come testimoniano i ragazzi che ballano scatenati sulle note di ‘Amsterdam‘, indimenticabile brano tratto dal debutto “Siberia”, per non parlare poi delle atmosfere rarefatte di ‘Neogrigio‘.
Federico, dopo anni di estenuante gavetta in cui ha portato la band ad esibirsi un po’ ovunque lungo lo stivale, è riuscito ad aprire un canale con i più giovani non perdendo contatto con la vecchia guardia che lo segue dai lontani anni Ottanta, risultando credibile per tutte e due le fasce di pubblico.
Certo, il sound del gruppo è cambiato notevolmente nel corso degli anni, ci mancherebbe altro!
Ma ogni capitolo rappresenta una nuova interessante fase nella discografia dei Diaframma.

Dopo un’ora e mezzo di concerto, Federico si congeda da un pubblico che applaude, in maniera convinta, la prestazione del gruppo fiorentino.
Un bel live che è stato una vera festa: torniamo a casa soddisfatti e con l’amletica domanda di come sarà la prossima esibizione di Fiumani.
Ma in una vita avara di sorprese e di facili certezze, è bello avere questi dubbi.

Photo Gallery Diaframma

Roma, 07/01/2023
© Giulio Paravani / ONR

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