Counterfeit live a Milano: spiragli punk
Giunti ormai alla quinta apparizione italiana nell’arco di pochissimo tempo, i Counterfeit si stanno ormai sedimentando anche nel nostro Paese.
La location scelta a Milano per il progetto punk rock dell’istrionico e talentuoso Jamie Campbell Bower nella prima delle date italiane (5 aprile) è una versione ridotta dell’Alcatraz.
Il locale, in questa veste ‘diversa’, appare rassicurante ed intimo; il palco è più familiare e lo spazio è stato progettato per ottenere una maggiore interazione con il pubblico.
La serata inizia molto presto: i cancelli si aprono alle 19 puntuali e l’inizio del live è previsto per le 20.
La prima cosa che si nota è il target di riferimento: molto giovane ed intraprendente, il pubblico sembra essere un misto a metà strada tra i seguaci dei primi Green Day e il Coachella, nel quale fa solo capolino qualche esemplare più adulto.
A seguire i Counterfeit nelle date italiane ci sono Tigress e Decade.
I primi, dal sound pop rock, propongono pezzi tratti loro Ep d’esordio “Human” accompagnati da qualche anticipazione sul nuovo disco in attesa di uscita.
La performance è piacevole, anche se abbastanza prevedibile a livello stilistico.
Dopo un cambio palco degno di un pit stop di Formula Uno attaccano i Decade, formazione forse più criptica, che riesce a mescolare l’indie rock al grunge in una performance che sfiora i 20 minuti di durata.
La rapidità non si riconferma nel secondo cambio stage, e l’attesa per gli headliner diventa lunga e quasi snervante.
Quando arriva finalmente il loro turno, tuttavia i Counterfeit salgono sul palco vittoriosi ancor prima di iniziare a suonare cavalcando l’entusiasmo di un’orda di sedicenni in preda ad un ormone sveglissimo e affrontando una distesa quasi agghiacciante di smartphones in modalità “lumino”.
Fortunatamente nel corso della serata sarà lo stesso Jamie Campbell Bower a sottolineare più volte la necessità di riporre l’apparecchio elettronico nelle tasche «per riuscire ad apprezzare, o per lo meno a vedere, il live».
Leader della serata e animatore indiscusso della scena è senza dubbio lui, Jamie, capace di saltellare da una parte all’altra del palco come una trottola impazzita senza mai abbassare il tiro della performance.
Ad un certo punto ha anche tentato di portare a Milano un po’ di sano spirito hardcore inglese proponendo un circle pit, ma i risultati sono stati scarsi.
La setlist del concerto è ricca e riesce a dare spazio a tutti i pezzi del primo disco della band, “Together We Are Stronger”, oltre a qualche brano ripreso degli Ep precedenti.
Guardando l’esibizione con occhio critico è apprezzabile, al di là dell’energia e della personalità del frontman, come una band apparentemente “inesperta” sia in grado di coinvolgere un pubblico così giovane in modo diretto e senza filtri.
Va infatti ricordato che i Counterfeit hanno presentato solo lo scorso marzo il loro primo disco, ma già da tempo e senza una struttura solida alle spalle hanno iniziato a macinare sold out ai loro concerti.
Jamie Campbell Bower non ha paura di sputare in faccia al pubblico tutti i pezzi, uno a uno, affiancando così ad un’esecuzione impeccabile di tutti i brani un finale delirante con arrampicata sulle impalcature di protezione del locale.
Segno che, dopotutto, lo spirito punk non è poi così morto come si crede.
Le foto si riferiscono al concerto di Bologna del 07/04/2017: vuoi vedere la gallery completa?
Clicca qui.