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Carmen Consoli ed Elvis Costello, la strana coppia

Che Carmen Consoli ed Elvis Costello fossero legati da un pluriennale rapporto di stima reciproca era ben noto, e certamente non sorprendente quanto constatare che tale rapporto non si è fermato alla semplice stima ma sia evoluto in una collaborazione artistica concreta e tangibile, che li vede calcare lo stesso palco per tre serate ‘speciali’.
Così, dopo le tappe di Roma e Palermo, la strana coppia di cantautori anglo-siciliana sbarca a Milano, nel Cortile delle Armi del Castello Sforzesco – una cornice decisamente prestigiosa, splendidamente illuminata dalla luna piena che si staglia proprio sopra le mura di cinta del castello stesso.

Carmen Consoli

La formula di questo inedito ed inusuale spettacolo non è più un mistero, essendosi rivelata nelle due serate precedenti: i due artisti presenteranno ciascuno il proprio set in solitaria, salvo poi riunirsi sul palco per il gran finale a due voci.
Sono le 21:10 quando la Cantantessa si presenta in scena, accompagnata solamente dalla fedele acustica.
Visto il tenore della serata, il brano di apertura non poteva che essere ‘Volevo Fare La Rockstar‘, a cui farà seguire in rapida sequenza ‘Amore Di Plastica‘, ‘In Bianco e Nero‘, ‘Parole di Burro‘ e ‘Fiori D’Arancio‘ – il pubblico, ben presente e partecipe, non manca di sottolineare con una salva di applausi il proprio gradimento. Tra una canzone e l’altra, Carmen non manca di esprimere la propria emozione per questo evento così speciale, ringraziando i presenti per la partecipazione ed ovviamente il buon Costello per l’opportunità.
Prima di proseguire, però, chiama sul palco i fidi Massimo Roccaforte (chitarra elettrica) e Adriano Murania (violino), che l’accompagneranno per il resto della serata, conferendo quel tocco di dinamicità ad un set che, per quanto bello, rischiava di impaludarsi in un eccesso di intimismo.
Scorrono così le varie ‘Una Domenica Al Mare‘, ‘L’ultimo Bacio‘, ‘Blunotte‘ e soprattutto ‘Geisha‘, il pezzo preferito del sottoscritto, in un crescendo emotivo in cui Carmen non manca di porre il proprio essere siciliana come pietra angolare del proprio spettacolo.
La sua sicilianità è protagonista sia nella musica che nella dialettica con il pubblico, e non poteva che culminare nel doveroso e sentito omaggio alla conterranea cantautrice Rosa Balistreri.
L’ora di concerto a lei riservata si esaurisce in fretta, e se pensate che mi sia dimenticato di citare ‘Confusa E Felice‘, cadreste in errore – non l’ha proprio cantata.

Elvis Costello © Mark Seliger

Una decina di minuti di pausa sono stati più che sufficienti ad approntare il palco su cui era atteso un Elvis Costello per l’occasione accompagnato dal fido scudiero Steve Nieve, al suo fianco fin dai tempi degli Attractions e, senza mezzi termini, uno dei più grandi pianisti rock in circolazione.  
Sbilenco come sempre, Elvis arriva on stage e si accomoda di fianco al piano di Nieve, circondato dalle chitarre che progressivamente utilizzerà durante il concerto.
Sembra sparire dieto al microfono, quando attacca ‘When I Was Cruel‘, che detta fin dall’inizio il tenore della serata.
Sarà un set semi-acustico, in cui Costello veste i panni del consumato crooner.
Un crooner per la verità un po’ sbalestrato, la voce non è esattamente al top della forma, ma mai come in questo caso non è la forma che conta ma la sostanza, se fossimo alla ricerca della perfezione, dovremmo rivolgere lo sguardo altrove.
Nell’impostare il concerto, Costello ha scelto bene i brani da portare sul palco, riadattandoli allo stile della serata senza peraltro stravolgerli più del dovuto.
Tra quanto proposto spiccano alcuni capisaldi degli Attractions (‘Almost Blue‘, ‘Talking In The Dark‘ e ‘Accidents Will Happen‘) e della sua carriera solista, con particolare menzione per una splendida versione rallentata di ‘Watching The Detectives‘ e per la classicissima ‘Alison‘.
Non poteva mancare l’omaggio al recentemente scomparso Burt Bacharach, con cui aveva strettamente collaborato: «Fino a che non l’ho conosciuto, le mie canzoni d’amore seguivano un percorso contorto: ecco, Burt mi ha insegnato ad andare dritto al punto», racconta un Elvis decisamente ciarliero e propenso a raccontare ed a raccontarsi.
Dal repertorio con Bacharach ci propone ‘I Still Have That Other Girl‘, ma non sarà l’unico omaggio della serata.
Siamo in Italia, ed ecco allora la sua versione di ‘Dio Come Ti Amo‘ di Domenico Modugno, cantata in un italiano approssimativo ma efficace, oppure la rivisitazione di ‘She‘ di Charles Aznavour, che in passato fece parte della colonna sonora del film “Notting Hill”.
Non manca anche un nuovo inedito (più inedito che nuovo, è da un anno che la porta in tour), il vivace rock’n’roll di ‘Like Licorice On Your Tongue‘.

Quando Costello chiama sul palco la Consoli capiamo che sta per aver inizio la parte più intrigante (per non dire improbabile) della serata, quella in cui i due artisti condivideranno musica, parole e voce per dar vita ad un’inedita collaborazione che nasce negli studi del “Roxy Bar” di Red Ronnie e si sviluppa nei camerini di un teatro newyorkese per arrivare ai giorni nostri con i due a dividersi finalmente il palco.
E se Costello condivide con la ConsoliPlease Stay‘ ed una splendida ‘All This Useless Beauty‘, Carmen replica con ‘Il Pendio Dell’Abbandono‘ e una bella versione di ‘Le Cose di Sempre‘ che si fonde con ‘Unchained Melody‘.
Canzoni cantate a due voci, con l’italiano stentato di Elvis che si interseca con la peculiare tonalità della Cantantessa.
Si diceva della sicilianità al centro dell’universo consoliano, e quindi non poteva mancare il tributo a Franco Battiato con una ‘Centro Di Gravità Permanente‘, da ricordare più per l’intenzione che non per l’esecuzione, sulla quale stenderei un misericordioso velo.
Siamo agli sgoccioli, è quasi arrivata la mezzanotte ed è tempo per i due artisti di accomiatarsi dal pubblico milanese, e lo fanno alla grande con una bella rivisitazione di ‘(What’s So Funny ‘Bout) Peace, Love And Understanding‘.
La luna piena continua ad illuminare il cortile del castello mentre sul palco le luci si spengono su di un esperimento estremamente intrigante ma sulla cui riuscita, al di là dei singoli episodi e della caratura dei protagonisti, qualche dubbio ci rimane, visto che l’unicità di tutto ciò è riassumibile nulla mezz’oretta finale i due hanno diviso palco e repertorio.
Tutto molto carino, per carità, ma onestamente nulla per cui gridare al miracolo.

Milano, 31 agosto 2023

Photogallery

Le foto si riferiscono al concerto del 28/08/2023 a Roma in occasione del Roma Summer Festival 2023 presso la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica.
© Stefano Panaro

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