Brian Auger live a Pistoia: la passione sul palco
Vi assicuro, non è facile riassumere tutto ciò che i musicisti hanno tirato fuori dal loro cilindro nelle circa due ore abbondanti in cui hanno fatto tremare la splendida cornice storica della piazza del Duomo di Pistioia.
Questo gruppo di funamboli, capitanati da Brian Auger (tastierista che ha contribuito a rendere leggendario sia una decade di musica e di artisti che uno strumento così imponente come l’organo Hammond) rispondono al nome di Oblivion Express e si sono esibiti il 10 luglio 2016 in occasione del Pistoia Blues.
Non è certo stata una sorpresa quindi assistere ad un gruppo di musicisti con la M maiuscola, di quelli che hanno masticato pentagrammi in lungo ed in largo per il mondo durante tutta o quasi la durata della loro vita.
Tra loro c’è anche un certo Alex Ligertwood, storica voce e chitarra dei Santana, un altro mostro sacro che si è unito nuovamente con il gruppo del tastierista dopo uno iato di qualche anno.
Meno sacri ma altrettanto musicalmente mostruosi gli altri membri del gruppo, una sezione ritmica da far gola a qualsiasi amante delle sperimentazioni e delle alchimie tra generi che facevano da padrone negli anni d’oro della fusion.
Scaletta molto divertente, senza mai un momento di calo di intensità.
Ovviamente, protagonista con dei suoni rassicuranti e invasivi allo stesso tempo, è il nostro nome da cartellone che certo non si nasconde ed anzi, sembra potere (ed a volte volere) spaccare il palcoscenico con quelle mani sapienti e precise.
Del resto la storia, quando è così ridondante nel protagonismo, difficilmente si sbaglia nell’elevare i propri eroi.
Il rock progressivo è da sempre influenzato dai jazzisti, ma solo pochi musicisti si possono accreditare a un ipotetico pop-jazz inglese come c’è riuscito l’organista Brian Auger.
In questo, il nostro maestro è riuscito in qualcosa che nei primi anni ’70 era ancora praticamente inedito, ovvero un cervellotico mix di jazz, soul, funky e rock mischiati e dosati con cura maniacale, riconsegnandocene la sintesi perfetta nel modo più fedele possibile in questa calda serata Pistoiese.
Auger e Ligertwood sono dei veterani con una certa età alle spalle, ma il loro modo di fare musica trova freschezza nella gioia e nella passione che esprimono sul palco.
Ogni tema, ogni timbro porta con se tutta l’eccitazione di un ragazzino che tocca per la prima volta uno strumento e crea la magia.
Quelle note veicolano la stessa sensazione di prurito alle mani, di appetito musicale genuino di un adolescente che si chiude con gli amici dentro una stanza piena di strumenti.
Proprio per questo la sensazione che rimane alla fine di questa esperienza è di aver assistito ad una personalità di spicco che sta ancora facendo quello che faceva quarant’anni fa con lo stesso entusiasmo ed apparentemente senza alcun compromesso.
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