ArtFall Festival a Amelia (TR): Pan del Diavolo e Motta, una coppia vincente
Immerso nel profondo verde dei boschi di Amelia, proprio a un passo dalla cascata del Rio Grande, il palco dell’ArtFall Festival è riuscito a scuotere gli alberi fino alle loro radici. Ad animare la serata del 19 agosto, sotto lo sguardo luminoso di una luna pienissima, è una combinazione particolare di artisti, fortemente uniti da anni di tour e concerti condivisi assieme: il Pan del Diavolo e Francesco Motta.
Ad aprire la serata è proprio l’energico duo siciliano che, per anni, ha portato con sé il giovane Motta in tour come percussionista.
Alessandro Alosi e Gianluca Bartolo, in arte il Pan del Diavolo, entrano in scena vestiti di tutto punto come loro solito, con chitarre in spalla e pronti a rompere violentemente il ghiaccio a suon di colpi di grancassa.
L’«Hey, hey, hey!» di Alosi dà il La, il concerto sta per iniziare.
Quattro colpi di cassa ed è subito ‘Coltiverò l’ortica’, classico del duo: di lì il delirio.
Con una presenza scenica strepitosa e un sound potente e penetrante, i due fanno muovere e saltare il pubblico a più non posso. Si continua su questa scia con una scaletta che riesce ad accontentare nostalgici e non: ‘Centauro’, ‘Mediterraneo’, ‘Piombo, Polvere e Carbone’, ‘Blu Laguna’.
Nuove e vecchie tracce si intrecciano perfettamente tra loro, senza dare neanche il tempo di respirare, se non nei rari momenti più ‘lenti’, con pezzi come ‘Vivere Fuggendo’ o ‘I Peggiori’.
Sia che ci si debba scatenare, sia che si debba sognare alla luce della luna, il Pan del Diavolo non delude mai. Quando arriva il pezzo-mantra del duo, ‘FolkRockaBoom’, vero manifesto del loro modo di far musica, sappiamo che il primo concerto sta per terminare: un «filtro oscuro effetto vintage» ci introduce al finale, con ‘Mezzanotte’ e, a sorpresa, ‘Farà cadere lei’, che mancava da un po’ dalle loro scalette. Uno scrosciante applauso saluta i primi protagonisti della serata e lascia spazio ad un velocissimo cambio di palco.
In pochi minuti l’ArtFall Festival è pronto per ricominciare.
Il palco si riempie di fumo, una fievole luce ci lascia intravedere l’entrata dei musicisti, sulle note di ‘Prenditi quello che vuoi’. Gran parte del pubblico sta aspettando proprio lui, che ormai da marzo sta lasciando il segno nei maggiori palchi di tutta Italia.
In controluce si intravedono i suoi inconfondibili ricci: Francesco Motta sale sul palco, inizia a correre a destra e a manca, baciando e abbracciando tutti i componenti del suo gruppo.
È ora di iniziare, ma lui non riesce a star fermo: col suo solito eclettismo si divide tra microfono, percussioni, basso e chitarra. L’intro lascia spazio a una sorpresa: sale sul palco Alessandro Alosi, pronto per duettare nella tagliente ‘Se continuiamo a correre’, che lascia di stucco il pubblico intero. Di lì è tutto un crescendo: ‘Del tempo che passa la felicità’, ‘La fine dei Vent’anni’, ‘Prima o poi ci passerà’.
Motta suona quasi per intero il suo lavoro d’esordio, a cuore aperto e con una passione senza pari. Ringrazia costantemente il suo pubblico, tenendolo stretto a sé come in un grande abbraccio. Canzone dopo canzone non si può non restare ammaliati dal suono della sua voce, graffiante eppure dolce allo stesso tempo. La serata si chiude con un momento nostalgico, all’insegna delle note di ‘Cambio la Faccia’ dei Criminal Jokers, primo gruppo del giovane cantautore, che ci saluta con un grandissimo sorriso e un sentito inchino.
La prima data di questa quarta edizione dell’ArtFall Festival, in definitiva, si è dimostrata essere un tripudio di energia, emozione, potenza e passione.
E questo perché ha puntato tutto su una coppia vincente: il Pan del Diavolo e Francesco Motta riescono entrambi, con diverse sonorità, a trascinare i propri ascoltatori, colpendoli dritti al cuore.
Una coppia che seppur eterogenea è unita da un legame musicale e personale unico nel suo genere, che si riesce a percepire e che riesce ad emozionare.
Una serata Folk, Rock, ma soprattutto Boom!