Arab Strap, 25 anni di ansia e paura d’amare
Sono passati pochi mesi dall’ultima gita a Ferrara: era inizio estate, suonava Kevin Morby e da lì a poco si sarebbe aperta una stagione concerti pazzesca a zonzo per l’Emilia.
Sì, tornare a Ferrara è sempre un piacere, ma tornare per Ferrara Sotto le Stelle lo è ancor di più.
Festival ridimensionato in portata di utenza, da Piazza Castello al Cortile del Castello Estense, pochi passi che rendono più intimo e famigliare qualsiasi spettacolo.
È la dimensione che preferisco: poter osservare gli artisti da vicino, coglierne sfumature, smorfie o rendersi conto del tempo che passa, inesorabile per tutti.
A palesare l’ineluttabile è proprio Aidan Moffat quando, in un paio di momenti di difficoltà, sfila dai bermuda l’oggetto essenziale per chi ha superato gli anta: gli occhiali da vista.
Ah già, dimenticavo: sto parlando degli scozzesi Arab Strap (Aidan Moffat e Malcolm Middleton) e dell’unica data italiana per omaggiare i 25 anni del loro secondo album, “Philophobia”.
“Philophobia” è il disco che ti si ingarbuglia nelle viscere.
Denso e fumoso, oscuro, penetra nel cuore e nella mente con tutto il suo carico di malinconia e rabbia.
Racconta di quei momenti della vita in cui si ricerca una solitudine introspettiva o si condividono confessioni profonde con un amico davanti ad un bicchiere di vino.
Il tutto è reso maestoso dalla voce calda e profonda di Moffat e accompagnata dagli arpeggi sublimi di Middleton.
Emozioni pure che si sono trasformate in lacrime a dirotto sui visi di molti fans.
Non sono mancati bravi estratti da “As Days Get Dark” (2021) e “Monday at the Hug & Pint” (2003).
Bello, bello, bello.
Ad aprire la serata Daniela Pes.
Dobbiamo ancora scriverne?
Non l’avete ancora vista dal vivo?
Se non lo avete ancora fatto, perché?
Donna, una schietta cantante e musicista proveniente dalla ruvida e granitica Gallura.
Sale sul palco e inizia l’incanto di questa voce immensa, che ti prende e trasporta in una sorta di estasi tribale.
Si dimena sul palco, suona, come a volersi liberare e dar luce agli Spiriti della propria anima. Poche parole e tanti fatti.
Nel 2023 è uscito il suo album d’esordio, “Spira” (prodotto da IOSONOUNCANE) con il quale vince la Targa Tenco 2023 come Miglior Opera Prima.
Seguitela nel tour, non perdetevela.