A Toys Orchestra live a Marghera (VE): un po’ di confusione sul palco
A quattro anni dalla pubblicazione di “Butterfly Effect” gli A Toys Orchestra (quanto mi piace questo nome!) tornano al grande pubblico con un nuovo album, “Lub Dub” ed un altrettanto nuovo tour, che sceglie il club Argo 16 di Marghera (VE) per la seconda data, quella del 30 aprile.
Sarà colpa del ponte festivo, ma ad assistere all’esibizione sono veramente in pochi.
Un invito del frontman incita tutti i presenti a spostarsi in avanti verso il palco e in effetti in questo modo l’atmosfera si scalda un pochino.
In scaletta molti brani estratti proprio dall’ultimo lavoro in studio, tra cui ‘Take It Easy’, ‘Dance Lady Dance‘, ‘Candies & Flowers‘ e ‘Lub Dub‘ oltre a qualche “vecchia chicca” come ‘Powder on the words‘, bellissima colonna sonora del film “Il giorno in più” del 2011.
La band, composta da Enzo Moretto (voce, chitarra, tastiere, sintetizzatore), Ilaria D’Angelis (voce, basso, synth, tastiere, chitarra), Raffaele Benevento (basso, chitarra, voce), Andrea Perillo (batteria, percussioni, loop), Gianni Barretta (piano, synth, chitarra, basso) è attiva da ormai molti anni e dovrebbe essere piuttosto abituata alle performance live.
Invece, forse proprio a causa dei quattro anni di inattività, si mostra un pochetto arrugginita: al di là di qualche scivolata sull’audio, i cinque non interagiscono con il pubblico, parlottano costantemente tra di loro, le due voci principali si scambiano sguardi magnetici che praticamente monopolizzano l’attenzione ed escludono gli altri componenti da una sintonia “d’insieme”.
Un’estetica non bellissima insomma, peggiorata poi da un altro particolare: al cambio di brano, cambiano anche i musicisti.
Sempre.
Chi è al basso va alla chitarra, chi è ai synth si sposta al basso, chi è al piano… mi sono persa.
Insomma, un caotico e continuo via vai tra cambi di strumento e cambi di postazione, a discapito dell’atmosfera e dell’attenzione del pubblico che poco stava sull’esecuzione.
Un inizio un po’ difficoltoso, forse, ma che mi auguro prosegua portando grossi miglioramenti anche perché diciamoci la verità: il disco, le voci e la capacità interpretativa degli A Toys Orchestra meritano una nota positiva.
Parliamo di una band che tutto sommato, fa sperare in qualcosa di più.